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Venditori di rose aggrediti a Cosenza… nell’omertà generale

Area Urbana

Venditori di rose aggrediti a Cosenza… nell’omertà generale

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Un comportamento vergognoso non solo per chi lo compie, ma anche per chi resta a guardare e non interviene in alcun modo davanti alla violenza e alla sopraffazione.

COSENZA – A Cosenza i venditori ambulanti sono praticamente dovunque, corso Mazzini ne è pieno, ed anche quando passano i vigili urbani, che spesso fanno finta di non vederli, gli stessi raccolgono la merce, la nascondono attendendo che le forze dell’ordine vadano via, per poi riallestire il loro banchetto; tutto ciò a danno degli esercizi commerciali e a favore dell’illegalità.

A Cosenza, ma anche a Rende, è anche molto diffusa la presenza dei cosiddetti ‘venditori di rose’, ragazzi extracomunitari, per lo più indiani o pakistani, che seppur insistenti, non danno poi così fastidio, ma si avvicinano sempre con un sorriso tentando di racimolare un paio d’euro dalla coppietta seduta al tavolo di un bar o un ristorante o che passeggia per strada.

Molti di questi in città, sono anche diventati amici dei loro ‘avventori’ che spesso gli regalano un panino o una bottiglia d’acqua senza volere in cambio la loro rosa. Ma poi accadono fatti deplorevoli, che lasciano attoniti e disgustati coloro i quali hanno ‘ancora’ una coscienza.
Ieri infatti, l’ennesimo (purtroppo) caso di aggressione nei confronti di un venditore di rose. Pare infatti che non si tratti di un caso isolato e che vicende di questo tipo, si siano verificate già altre volte.

Tutto è accaduto poco dopo la mezzanotte. Il corso principale della città, nonostante l’ora, è molto frequentato in particolare da giovani. Ad un tratto la scena: un venditore di rose, aggredito e scaraventato con violenza a terra da un ragazzo che avrebbe raccontato della troppa ‘insistenza’ del venditore al quale prima, di tutta risposta aveva tagliato le rose, così, per dispetto. Poi la violenza, l’extracomunitario a terra e nessuno ad intervenire. Calpestato, come la dignità che non è uguale a quella di chi, nel silenzio, ha guardato e taciuto senza soccorrere o placare gli animi. Vista l’indifferenza generale, solo alcune persone (poche rispetto alla mole di gente che è rimasta a guardare) hanno soccorso il povero sventurato accertandosi delle sue condizioni.

 

Alcuni giovani che frequentano i vari locali o che semplicemente nel weekend trascorrono con gli amici le serate su corso Mazzini, raccontano di un altro pestaggio, una settimana prima, ai danni di un altro venditore di rose, picchiato, gettato a terra, deriso e lasciato sanguinante. C’è anche chi racconta di vere e proprie sevizie. E tutto questo accade in una città in piena campagna elettorale, dove si fanno proclami di integrazione, di multiculturalità, dove i cittadini sono impegnati ad ascoltare parole e annunci di questo o quel candidato, e dove i vigili urbani servono solo per ‘vigilare’ sugli incontri  elettorali.

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