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Presunti errori medici rendono bimba disabile, padre assolto dall’accusa di minacce

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Presunti errori medici rendono bimba disabile, padre assolto dall’accusa di minacce

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L’uomo era stato denunciato dalla dottoressa Maria Barletta con la quale aveva avuto una discussione in Pronto Soccorso.

 

CORIGLIANO CALABRO (CS) – Il danno, la beffa e una piccola giustizia resa. Si è concluso il processo a carico di Gabriele Montera, padre di Giulia, nata sei anni fa con disabilità motorie e psichiche. Patologie mai diagnosticate nel corso della gravidanza e palesatesi solo dopo un turbolento parto avvenuto nell’ospedale Guido Compagna di Corigliano. Per capire cosa sia successo e vederci chiaro la famiglia Montera denunciò i sanitari coriglianesi. Nel corso dell’incidente probatorio lo scorso settembre durante l’udienza per il presunto caso di malasanità, i periti nominati dal Tribunale di Castrovillari hanno tentato di ricostruire la dinamica dei fatti. Le gravi condizioni di salute della bimba, secondo i consulenti, non sarebbero da attribuire alla genetica, ma a verosimili errori medici. Innanzitutto la gravidanza della donna pare sia stata anticipata, inspiegabilmente, di quattro settimane. In più resta da capire come la nascitura abbia contratto il citomegalovirus che le ha provocato la pachigiria, malattia che ne ha causato l’invalidità al 100%, senza che nessuno se ne rendesse conto. Per i medici nominati dalla Procura sarebbero bastate delle semplici analisi per diagnosticare il virus. E se riconosciuto in tempo e curato, non si sarebbe rivelato nefasto per la famiglia Montera. Nei giorni antecedenti, successivi, nonché durante il parto della madre di Giulia era presente la dottoressa Barletta iscritta nel registro degli indagati. Ed è stata proprio la stessa dottoressa Maria Barletta che i genitori di Giulia si sono ritrovati di turno un giorno al Pronto Soccorso di Corigliano a cui si erano rivolti in una situazione di emergenza per la piccola. In quell’occasione il padre di Giulia avrebbe avuto una discussione con la dottoressa. Diverbio a seguito del quale è stato denunciato per minacce. L’uomo è stato quindi processato e dopo un iter giudiziario durato quasi tre anni ieri è stato assolto perché il fatto non costituisce reato.

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