Calabria
L’ordinanza della “fiducia” non piace a tutti: sindaci divisi, Boccia minaccia diffide
Secondo quanto disposto dall’ordinanza della presidente della Regione Calabria Jole Santelli, emanata ieri sera, da oggi in Calabria sarà “consentita la ripresa delle attività di bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie, agriturismo con somministrazione esclusiva attraverso il servizio con tavoli all’aperto”. Molti sindaci si oppongono
CATANZARO – La Fase 2 decisa con un’ordinanza dalla governatrice della Calabria, Jole Santelli prevede da oggi l’apertura di bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie e agriturismo ma con la clausola che dovranno avere i tavolini all’aperto. Una misura che viene vista dai più una ‘forzatura politica’ viste le posizioni del centrodestra e della Lega in ambito nazionale contro le misure adottate dal premier Conte ma la Santelli definisce la sua, un’ordinanza “della fiducia, poichè in queste settimane – spiega Santelli – i calabresi hanno dimostrato senso civico e rispetto delle regole, è giusto che oggi la Regione ponga in loro fiducia. Sapranno dimostrare buon senso nel gestire i nuovi spazi di apertura che la Regione ha deciso di consentire, anche oltre il dettato del Governo”.
Il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia però non è dello stesso parere e avverte: «Le ordinanze devono essere coerenti con il decreto o ci saranno le diffide». Boccia dunque chiede di ritirare le ordinanze in contrasto con l’ultimo decreto, minacciando di impugnarle ma i presidenti delle Regioni di centrodestra hanno scritto al Premier e al Presidente della Repubblica per chiedere il rispetto delle loro competenze.
Ad appoggiare la decisione della Santelli il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani: “Salviamo vite umane, rimettiamo in sesto l’economia e poi bisognerà trovare un governo più credibile in grado di guidare il rilancio dell’economia. Non tutta l’Italia è uguale, le regioni del sud che hanno contagi zero devono ripartire. Jole Santelli si sta dimostrando molto capace, è stata citata dal Ny Times per la sua ottima gestione”.
L’ordinanza di Jole Santelli però, non ha convinto molti amministratori locali. A parte il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, che si è detto favorevole ed ha concesso agli esercenti, in proporzione alle superfici esistenti, la possibilità di utilizzare gratuitamente ulteriore spazio pubblico per i prossimi mesi, sono molti, anche nel centrodestra a non essere d’accordo con la governatrice e in poco tempo molti sindaci hanno annunciato provvedimenti per differire l’entrata in vigore della nuova ordinanza regionale.
A Polistena il sindaco Tripodi ha avvertito i suoi concittadini che nulla si modificherà fino al 4 maggio. San Pietro a Maida prende tempo, e il primo cittadino Domenico Giampà differisce tutto di almeno 24 ore “al fine di poter programmare con gli esercenti la ripresa delle attività â€. A Castrovillari, nel cosentino Mimmo Lo Polito spiega: “Non me ne vogliano gli operatori commerciali ma almeno finché non avremo esito dei tamponi, restano in vigore le regole del governo centrale” annunciando che oggi firmerà un differimento dell’apertura mercati ed attività con tavoli all’aperto e vendita ambulanti. Ma poi ci sono altre ordinanze in contrasto con le decisioni della Santelli: da Settingiano a San Pietro Apostolo, da Carlopoli a Sellia. E nel cosentino Castrolibero, Montalto Uffugo, Trebisacce, Diamante, Guardia Piemontese… persino a Lamezia Terme, governata dal centrodestra con Paolo Mascaro, si è contrari all’ordinanza.
Il Pd: “chi si ammala ora potrà chiedere i danni all’ente”
Contraria l’opposizione di centrosinistra in Consiglio regionale: “è del tutto fuori da ogni logica e, anticipando senza una ragione, le disposizioni nazionali che entreranno in vigore il 4 maggio, dimentica ogni senso di responsabilità istituzionaleâ€. “Se in violazione di norme sanitarie nazionali ripartiranno i contagi in quei bar o ristoranti che aprono (tra l’altro senza linee guida nazionali), quelle persone avranno tutto il diritto di chiedere i danni alla Regioneâ€. L’invito alla cautela arriva da Pippo Callipo che sospetta su “un utile solo a un eventuale contenzioso con il governo di cui proprio non si sentiva il bisogno. Non vorremmo che tutto ciò risponda a una strategia politica concordata tra i governatori di centrodestra. Se così fosse, vorrebbe dire che si sta giocando sulla pelle dei cittadini calabresi per meri calcoli politiciâ€.



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