COSENZA – Pina Incarnato interviene sulle accuse dell’opposizione consiliare in merito alla bretella di collegamento di Via Reggio Calabria, definendola “l’ennesima disastrosa incompiuta lasciataci in eredità che noi stiamo portando a soluzione. I nostri consiglieri di opposizione sostengono, nel loro dire, che ci sono tre appalti? Ebbene, abbiano il coraggio di mostrarci il progetto dei lavori appaltati”.
“Sarebbe, infatti, interessante notare che si tratta di una linea che taglia un Capannone non ancora di proprietà del Comune, su cui insisteva, ed oggi lo si sta completando, anche un procedimento di tipo legale di non immediata risoluzione. A questo punto è d’obbligo chiedere alla minoranza, ieri maggioranza: cosa vi ha spinto a chiudere Viale Parco senza aver prima creato un’alternativa”.
“Viale Reggio Calabria è stato solo un roboante ultimo annuncio di una infrastruttura non solo incompleta, quanto, addirittura, inesistente. I lavori sono stati appaltati senza terminare neanche le procedure di esproprio dei terreni, che sono tante ed hanno una infinità di eredi. A voler tacere delle ditte che sono risultate aggiudicatarie e che non sembra abbiano le necessarie caratteristiche tecniche per realizzare l’opera una volta venuti a capo del garbuglio costruito intorno all’infrastruttura, per come, d’altro canto, i nostri predecessori hanno sempre fatto, probabilmente, per la fretta di annunciare la realizzazione di opere (tutte incompiute) in prossimità delle diverse campagne elettorali che si sono succedute, senza alcun rispetto verso i cittadini. Rispetto di cui mancano anche oggi”.
“Questo perché è troppo facile giocare sui bisogni e sulle esigenze della comunità, la stragrande maggioranza della quale non ha contezza di quanto lunghe e complesse siano le azioni tecnico/amministrative che si devono seguire, soprattutto quando si tende alla trasparenza e si lavora esclusivamente per il bene pubblico, per come noi siamo abituati a fare. Cosa a cui, invece, i nostri oppositori non sono per nulla avvezzi, per come ci dimostrano i fatti riscontrabili dalla loro passata gestione a Palazzo dei Bruzi”.