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Nuove scosse tra Cosenza e la Basilicata, tutta colpa della placca Africana
COSENZA – Lo Stato disconosce l’emergenza terremoto nell’area del Pollino, ma la terra continua a tremare.
Una scossa di magnitudo 2.7 è stata registrata stamane alle 6:26 al confine tra Basilicata e Calabria, nel distretto sismico Monte-Alpi-Sirino tra le province di Potenza e Cosenza. L’epicentro è stato localizzato in prossimità dei Comuni di Lauria, Maratea, Nemoli, Rivello, Trecchina nel potentino e Aieta e Tortora nel territorio bruzio. La scossa si verificata ad una profondità di 7.1 chilometri. Nonostante il sisma sia stato chiaramente avvertito dalla cittadinanza dei Comuni colpiti attualmente non si hanno segnalazioni di danni a persone o cose. Lo sciame sismico che da mesi sta interessando il Pollino pare trovare una spiegazione geologica nella tettonica della regione Calabro-Peloritana. Collocata in corrispondenza della convergenza in cui la Placca Africana tende a scivolare sotto quella Europea, la conformazione dell’area favorisce l’accumulo di energia, che viene liberata attraverso l’attivazione delle faglie sismiche che generano i continui terremoti che si registrano nella zona. Il disastroso evento sismico del 26 ottobre 2012, che ha gravemente danneggiato le strutture del territorio causando lo sgombero di circa un centinaio di famiglie solo nella provincia di Cosenza, soprattutto nel Comune di Mormanno e la sequenza sismica che lo ha preceduto e che continua a scuotere il territorio ha quindi una precisa spiegazione geologica. La Calabria e i Monti Peloritani nella Sicilia nord orientale fanno parte della regione tettonica chiamata arco Calabro-Peloritano, un’area della catena appenninica che si trova in corrispondenza di una zona di collisione della placca Africana che come già detto tende a scendere naturalmente sotto quella Europea. Il terremoto di ottobre che ha scosso il Pollino con una forza di magnitudo 5.0 si può considerare come evento principale di una sequenza sismica incominciata da diverso tempo cui frequenza sarebbe aumentata, sia come numero di eventi sismici, sia nella magnitudo dal luglio 2012.



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