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Sparatoria di Palazzo Chigi, il calabrese Preiti condannato a 16 anni
ROMA – E’ stato condannato a 16 anni di reclusione Luigi Preiti, che il 28 aprile dello scorso anno, davanti a Palazzo Chigi, mentre era in corso l’insediamento del governo di Enrico Letta, sparò contro alcuni carabinieri ferendone quattro.
All’epoca dei fatti rimase ferito gravemente al collo il brigadiere Giuseppe Giangrande e, in modo più lieve ad una gamba, l’appuntato Francesco Negri. Coinvolti anche altri due militari, uno dei quali venne colpito ma non ferito in quanto indossava il giubbotto antiproiettili. La sentenza è stata emessa dal giudice Filippo Steidl dopo la richiesta da parte del pm Nespola a 18 anni. I reati contestati al 46enne originario di Rosarno (Rc), sono di tentato omicidio plurimo, porto abusivo di arma clandestina e ricettazione. La richiesta è stata formulata al termine della requisitoria nel corso del processo con rito abbreviato. Nel corso dell’udienza di oggi è emerso che quel 28 aprile, poco prima della sparatoria negli uffici della presidenza del Consiglio arrivarono delle telefonate anonime: «Dovete aiutare la Calabria, dovete dare soldi alla Calabria». Ma secondo gli accertamenti le chiamate non sarebbero state attribuite a Preiti, che a seguito di una perizia psichiatrica è stato dichiarato capace di intendere e di volere al momento del fatto. Dal canto suo l’imputato ha sempre sostenuto di aver voluto compiere solo un gesto eclatante, legato alla sua condizione di disoccupato, ma non voleva uccidere nessuno. «Chiedo scusa a tutti – ha detto Preiti – all’Arma dei carabinieri, ai singoli militari feriti, alla famiglia di Giangrande ed alla mia famiglia. Se potessi mi sostituire a Giangrande prendendomi le sue sofferenze. Non volevo fare quello che ho fatto».



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