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Le nomine di Oliverio bloccate dall’Anticorruzione, sarà il Tar del Lazio a pronunciarsi
Il presidente della Regione Calabria non ha accettato di buon grado il provvedimento che per tre mesi lo vede impossibilitato a decretare nuove nomine.
CATANZARO – Si è svolta ieri l’udienza davanti al al Tar Calabria per discutere il ricorso con cui il presidente della Regione, Mario Oliverio ha chiesto di annullare o comunque sospendere in via d’urgenza il provvedimento interdittivo per tre mesi inflitto dall’Anti – corruzione per la nomina di Santo Gioffre’ a commissario dell’Asp di Reggio Calabria. La nomina, decisa nel Marzo scorso dalla Giunta regionale, sarebbe illegittima in quanto Gioffrè era candidato in precedenza a sindaco di Seminara, Comune ricadente nel territorio di competenza dell’ente. Davanti ai giudici amministrativi si è costituita l’avvocatura dello Stato che preliminarmente ha sostenuto che il procedimento dovrebbe essere discusso davanti al Tar di Roma. Di parere opposto gli avvocati del governatore, Alfredo Gualtieri e Oreste Morcavallo. Per i due legali l’atto impugnato è quello emesso dalla responsabile dell’anti-corruzione della Regione Calabria, provvedimento che riporta come giudice naturale proprio il Tribunale amministrativo della Calabria. Così come avevano sottolineato nel loro ricorso, gli avvocati Gualtieri e Morcavallo hanno sostenuto che la sanzione è illegittima perché comminata in assenza di colpa. Dopo le discussioni delle parti i giudici amministrativi sono entrati in camera di consiglio e hanno deciso che sarà il Tar del Lazio a pronunciarsi sulla sospensiva del provvedimento di inibizione dalle nomine per tre mesi comminato al presidente della Regione Calabria Mario Oliverio dal responsabile regionale per la prevenzione della corruzione e della trasparenza a seguito del provvedimento emesso dall’Autorità nazionale anticorruzione.



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