Segnala una notizia

Hai assistito a un fatto rilevante?
Inviaci il tuo contributo.

Richiedi info
Contattaci

Qualità delle cure negli ospedali: il Nord funziona meglio, il Sud resta sempre agli ultimi posti

Calabria

Qualità delle cure negli ospedali: il Nord funziona meglio, il Sud resta sempre agli ultimi posti

Pubblicato

il

medici ospedale 1

Agenas, l’agenzia sanitaria delle Regioni italiane, pubblica l’edizione 2016 del Pne, ovvero Programma nazionale esiti, che analizza la qualità dell’attività sanitaria negli ospedali italiani

TALIA – La qualità delle cure è in costante miglioramento, meno percepibile in alcune aree del Sud. La Calabria, stavolta, non si piazza all’ultimo posto ma ovviamente è sempre in fondo alla classifica. Parliamo della qualità dell’attività sanitaria, stilata da Agenas, l’agenzia sanitaria delle Regioni italiane, che da oggi, ha messo online l’edizione 2016 del Pne, ovvero Programma nazionale esiti, lo strumento che attraverso una serie di indicatori rende conto della qualità delle prestazioni sanitarie. Sono 7 le aree cliniche principali considerate ai fini di questa nuova valutazione per struttura: cardiocircolatorio, nervoso, respiratorio, chirurgia generale, chirurgia oncologica, gravidanza e parto, osteomuscolare. In pratica vengono messi insieme tutti gli indicatori per capire come funzionano gli ospedali delle diverse Regioni.

Il maggior numero di strutture ospedaliere con livelli di qualità molto alti sono in Lombardia, Friuli, Valle d’Aosta, Alto Adige. Un gradino sotto ci sono Trentino, Toscana, Sicilia e Molise. Il maggior numero di strutture di qualità bassa o molto bassa sono in Campania e Abruzzo, seguite da Sardegna, Puglia, Basilicata, Molise e Calabria. 

Per fare alcuni esempi, chi ha necessità di un intervento cardiochirurgico di bypass può rivolgersi al San Raffaele di Milano, che ha percentuale più alta nel merito; o chi non vuole eseguire un cesareo non necessario fa bene a rivolgersi a Carate Brianza. Per l’Oms, infatti, il limite massimo di cesarei è del 15% sul totale dei parti. La Campania è la Regione che storicamente ha i numeri peggiori, visto che raggiunge una media del 50% ma con punte che in certe cliniche raggiungono addirittura il 90%. Le Regioni del Sud in generale vanno peggio. 

Oppure, è bene non rivolgersi in Calabria, per le fratture del femore. Infatti, uno degli indicatori del buon funzionamento della sanità è il tempo di intervento sulle fratture del collo del femore. Quello ottimale è stimato in due giorni (è lo standard di riferimento), per evitare conseguente gravi. Nel 2010 in Italia solo il 31% di chi arrivava in ospedale con questa frattura veniva operato in 48 ore. L’anno scorso si è saliti al 55%. Ma secondo i dati Agenas, siamo ancora al di sotto dello standard internazionale atteso, superiore all’80%. Le Regioni che vanno peggio in questo settore sono Abruzzo, Molise, Campania e Calabria.

La classifica dettagliata è reperibile sul sito www.agenas.it

Pubblicità
Pubblicità .

Categorie

Social

quicosenza

GRATIS
VISUALIZZA