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Bando “Case Accessibili”, di fatto inaccessibili: disabili ancora attendono i contributi

Calabria

Bando “Case Accessibili”, di fatto inaccessibili: disabili ancora attendono i contributi

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porta finestra filo pavimento

Prevedeva un totale di 328 beneficiari con una dotazione finanziaria pari a 5 milioni e 216 mila euro: alcuni attendono ancora il 20% del contributo

CALABRIA – La burocrazia blocca ai disabili la possibilità di ricevere assistenza e sostegno: sarà l’ennesima beffa della Regione, promettendo l’eliminazione di barriere architettoniche nelle abitazioni private che, però, di fatto non si è verificata per tutti? Già, perché, seppur i fondi POR Calabria FESR 2007/2013 (destinati al miglioramento dei servizi di assistenza ed il benessere del soggetto non autosufficiente nel proprio domicilio), siano stati sbloccati nel 2013, ad oggi, vi sono soggetti disabili gravi riconosciuti idonei, ancora in attesa dei finanziamenti.

caseaccessibiliLa vicenda del bando “Case Accessibili”, ha mostrato perplessità sin dalla sua nascita nel 2011. I criteri per potere ambire a tale beneficio erano severissimi, oltre all’efficacia del progetto rispetto all’obiettivo di qualificare i servizi per l’assistenza e il sostegno all’autonomia dei diversamente abili/non autosufficienti, si attribuivano punteggio anche all’efficienza attuativa ed economicità dell’intervento e alla qualità progettuale, innovatività e integrazione con altri interventi. La graduatoria del bando prevedeva un totale di 328 beneficiari: 47 per la provincia di Catanzaro, 156 nella provincia di Cosenza, 52 a Crotone, 43 in provincia di Reggio Calabria e 30 a Vibo Valentia; con una dotazione finanziaria pari a 5 milioni e 216 mila euro.

Gli enti, una volta verificata l’ammissibilità della domanda e la fattibilità del progetto, avrebbero dovuto inviare il tutto alla regione Calabria, nei tempi indicati dall’avviso pubblico. Centinaia di domande però, hanno perso il diritto di essere valutate, perché inviate in ritardo dai comuni al settore Politiche sociali, nonostante i disabili interessati avessero presentato puntualmente ai propri comuni tutta la documentazione. Questo ha determinato l’impossibilità di poter valutare altre centinaia di domande perché presentate fuori termine da ben 67 comuni. Dalla Regione, perciò, sono stati richiamati una serie di comuni, a sottoscrivere il rinnovo della convenzione, perchè altrimenti era scaduta.

Poi l’altro intoppo: per avere il contributo pubblico, alcuni comuni hanno chiesto stati di avanzamento dei lavori, con la possibilità di un’anticipazione previa di presentazione di idonea polizza fideiussoria da parte del destinatario; dietro richiesta ed esibizione da parte del destinatario della seguente documentazione in originale: documenti contabili quietanzati conformi ai principi di tracciabilità della spesa.

In poche parole, senza assicurarsi che le persone avessero sborsato realmente per i lavori, il contributo o meglio un’anticipazione del contributo (di cui avevano diritto) non sarebbe arrivato. I beneficiari, hanno perciò anticipato soldi in attesa di avere ciò che è stato loro riconosciuto dalla graduatoria ma, ad  oggi, alcuni disabili attendono ancora i fondi.

Il novembre dello scorso anno l’assessore Federica Roccisano dichiarò: “in questi giorni, saranno completati, i decreti di pagamento relativi all’acconto dell’80% per come previsto dal bando. Abbiamo messo in atto le azioni concrete volte alla risoluzione delle problematiche precedenti che impedivano i pagamenti”.

Ma non per tutti è stato così e c’è ancora chi attende il 20% dei pagamenti. Sulla pagina facebook dell’assessore, infatti, si legge:

case-accessibili

 

Dalla Regione e dalle Amministrazioni nessuna risposta. Non c’è da stupirsi, dunque, se ancora una volta finanziamenti fondamentali per chi ha serie difficoltà a scendere le scale di casa e tante volte vi rinuncia, scompaiano nel nulla e nel silenzio totale delle istituzioni. E a pagarne le conseguenze sono sempre i cittadini e, ancora peggio, in questo caso sono persone che dovrebbero essere a tutti gli effetti “categorie protette”.

 

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