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Caruso favorevole alla fusione con Rende e Castrolibero «contesto il metodo. Il nome? Cosenza»

Caruso favorevole alla fusione con Rende e Castrolibero «contesto il metodo. Il nome? Cosenza»

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COSENZA – Una conferenza stampa per spiegare ancora una volta la sua posizione, in qualità di sindaco della città dei Bruzi, rispetto al progetto di fusione Cosenza-Castrolibero-Rende. “Mi sono espresso più volte e ampiamente ma forse la mia posizione è stata interpretata in modo diverso. I cittadini devono sapere la mia posizione e io sono per la città unica”.

“Penso di essere stato l’unico tra gli esponenti politici della provincia e anche in campagna elettorale, sia per le Comunali che in occasione delle Regionali, ad aver parlato chiaro e l’ho anche scritto nero su bianco, nel mio programma ‘Cosenza 2050‘. Pertanto non si può mistificare rispetto alla volontà chiara della mia aministrazione, della mia maggioranza e della mia persona, ad un percorso che deve portare alla Città unica”.

“Sì alla fusione, ma contesto il metodo”

“Non condivido però il metodo – prosegue Franz Caruso – e lo contesto fortemente perchè è calato dall’alto, da parte di consiglieri regionali che hanno avuto ruoli istituzionali in questo comune e non si sono mai preoccupati di portare avanti il progetto e di dire all’opinione pubblica, in campagna elettorale, cosa volevano fare rispetto alla città unica”.

“Ritengo che il legislatore debba avere qualità particolari, soprattutto l’obiettività e non può fare leggi ad personam. Il legislatore deve avere questa funzione se vuole essere un legislatore vero, e fare leggi obiettive che valgano per tutti. Ma questo modo di legiferare non lo è. Per questo chiedo un chiarimento sul percorso per il rispetto che ho verso le Istituzioni, perchè so già che quello che è il percorso che loro hanno impostato e l’obiettivo che vogliono raggiungere”.

Le proposte e l’allargamento ad altri comuni

“Intanto – prosegue Caruso – c’è una modifica all’articolo 1 di questa legge che prevede la scelta del popolo. Siamo in presenza di un ente, un comune capoluogo in dissesto ed un altro in predissesto e prima di procedere, si dovrebbe attendere un parere della Corte dei Conti. Chi di competenza deve valutare aspetti positivi e negativi della fusione dei Comuni che, tra l’altro, non necessariamente devono essere tre. Se inoltre, uno studio di fattibilità si esprime su questa fusione fornendo un parere positivo sull’estendere questa iniziativa ai Comuni a nord, a sud est e a sud ovest della città, io credo che su questo si debba anche ragionare ed è importante farlo su elementi obiettivi, tecnici. E’ qualcosa che va oltre a quello che appare a questa vicenda. Non mi pare ci sia un’azione politica e istituzionale che vada verso la vera creazione di un comune unico, ma sembra che l’obiettivo è di distruggere quello che già esiste”.

Città unica o altro?

“Io ho sempre parlato, avendo la visione della città capoluogo, di area vasta metropolitana ma non mi trincero dietro a formule. Dobbiamo fare cose utili per il territorio e non guidati da obiettivi che non sono l’interesse dei cittadini e possono danneggiarli. Anche perchè, se si va in quella direzione, non si può tornare indietro. Se sono obiettivi politici che lo si dica chiaramente. Facciamo le cose seriamente, in maniera condivisa, con un confronto. La parola finale spetta sempre al cittadino”.

Il sindaco ha anche chiaro quale dovrà essere il nome della Città unica che si andrà a realizzare e a microfoni spenti dichiara “Cosenza“.

Le proposte di emendamento al Disegno di Legge

Di seguito le proposte del sindaco di Cosenza, Franz Caruso, di emendamento al Disegno di Legge a firma dei consiglieri regionali di centro destra: “Istituzione del nuovo Comune derivante dalla fusione dei Comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero”.

Art.1 – Comma 1: sopprimere “a decorrere dal 1 febbraio 2025”
Comma 1: alla fine del Comma aggiungere “il nome del costituendo Comune è Cosenza”.
Al testo del Disegno di Legge inserire i seguenti nuovi articoli

STUDIO DI FATTIBILITA’

“Al fine di assicurare i livelli massimi di ottimizzazione e di efficientamento della Struttura organizzativa-burocratica, finanziaria e della organizzazione delle funzioni e dei servizi che il nuovo Comune dovrà garantire, la Giunta Regionale è autorizzata a finanziare e promuovere uno studio di fattibilità, teso ad individuare le modalità più efficaci e convenienti attraverso cui potrà svolgersi il procedimento di fusione. Lo studio di fattibilità, inoltre, può essere finalizzato a valutare limiti o i vantaggi nella ipotesi di estendere l’area territoriale d’interesse della fusione ad altri Comuni. Oltre a quelli di Cosenza, rende e Castrolibero, posti a Nord ma anche a sud-est e a sud-ovest della città capoluogo. Alla realizzazione dello studio di fattibilità si provvede attraverso la indizione di una procedura concorsuale pubblica, secondo la normativa vigente”
Ne consegue che all’art.4 Comma 1 si richiede il seguente emendamento:
Sostituire “ Entro il (…)” con la seguente frase “Sulla base degli esiti dello studio di fattibilità”.

PARERE CORTE DEI CONTI

“In presenza della condizione di dissesto o predissesto finanziario di uno dei Comuni interessati alla fusione, la Giunta regionale è autorizzata a trasmettere l’esito dello studio di fattibilità alla sezione regionale della Corte dei Conti per l’esame e le valutazioni conseguenti, al fine di verificare che il processo di armonizzazione e di organizzazione finanziaria del nuovo Comune di effettui secondo principi di equità e trasparenza, a tutela dell’esclusivo interesse di tutti i cittadini residenti nei Comuni coinvolti nella fusione”.

REFERENDUM POPOLARE

“Nel coerente rispetto dell’Art. 133, Comma 2 della Costituzione della Repubblica Italiana, la istituzione del nuovo Comune è sottoposta a Referendum consultivo delle popolazioni interessate. Il quesito da sottoporre alla consultazione popolare è il seguente”
“ volete l’istituzione di un nuovo Comune, denominato Cosenza, mediante fusione degli attuali Comuni di Cosenza, Rende, Castrolibero e Montalto Uffugo?”
Hanno diritto a partecipare al referendum i cittadini elettori dei Comuni i cui Consigli Comunali hanno approvato l’atto di impulso alla fusione. L’esito referendario è determinato dalla maggioranza dei votanti. Il procedimento di fusione non può essere avviato e né espletato se uno dei Comuni coinvolto è sottoposto a gestione straordinari a commissariale in seguito allo scioglimento anticipato del proprio Consiglio Comunale.

ASSEMBLEA COSTITUTIVA

“Entro e non oltre 30 giorni dalla entrata in vigore della presente legge, su convocazione del Presidente della Regione, è costituita, senza oneri aggiuntivi a carico del bilancio regionale l’Assemblea costitutiva per la fusione, cui spetta coordinare, sviluppare e monitorare il processo di fusione. L’Assemblea costituente, composta da tutti i membri dei consigli comunali coinvolti, può articolarsi in Commissioni competenti, per materia e avvalersi di comitati tecnici, integrati da funzionari comunali ed esperti esterni, senza oneri aggiuntivi a carico del bilancio regionale. In seno all’Assemblea costitutiva è, in ogni caso, istituita la commissione per la predisposizione dello Statuto provvisorio del Comune di nuova istituzione, alla quale partecipano, quali componenti, i capigruppo consiliari dei Comuni coinvolti. Entro 36 mesi dalla sua istituzione, la commissione rimette all’Assemblea costituente il progetto di Statuto provvisorio. In seno all’Assemblea costituente è istituito un ufficio di presidenza, composto dai presidenti dei consigli comunali coinvolti. Tale ufficio, presieduto dal presidente dell’attuale consiglio comunale di Cosenza, ha il compito di convocare l’assemblea costitutiva ogni volta che sarà necessario e , comunque, in modo da rispettare, per ogni suo adempimento, i termini previsti nel presente articolo”.

CONTRIBUTO FINANZIARIO REGIONALE

“Al Comune di nuova istituzione è concesso da parte dell’amministrazione regionale un contributo finanziario per i dieci anni successivi alla data del suo insediamento. Agli oneri derivanti, quantificati annualmente nella misura minima del 50% del contributo statale che la normativa vigente prevede come incentivo alla fusione tra Comuni, si provvede con la Legge di Bilancio regionale dei singoli esercizi finanziari, a partire dall’esercizio che sarà approvato dal Consiglio regionale alla data di insediamento del nuovo Comune”.

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