Italia
Cosentino 25enne muore travolto da un treno, insieme all’amico cercavano un bancomat
VENEZIA – Volevano raggiungere la strada, dall’altra parte della linea ferroviaria, per effettuare un prelievo da uno sportello bancomat quando il treno. E’ quanto avrebbe raccontato l’amico di Manuel Tripargoletti, 25 anni, originario di Paterno Calabro, travolto e ucciso da un treno a Mestre. Il giovane, 23 anni, che è stato già dimesso perchè solo sfiorato dal treno, ha raccontato che insieme alla vittima stavano attraversando a piedi i binari. Il macchinista li ha visti all’ultimo momento, ha tentato una frenata, ma non ha potuto evitare l’impatto. Secondo quanto emerso, il giovane sopravvissuto avrebbe detto ai soccorritori che volevano raggiungere la strada dall’altra parte della linea, dove c’è il Centro Vega, il polo scientifico e tecnologico che sorge a poca distanza dallo stabilimento Fincantieri, per effettuare un prelievo da uno sportello bancomat.
Tuttavia, solo qualcuno molto pratico della zona, cerniera tra Mestre e Porto Marghera, avrebbe potuto sapere se vi fossero effettivamente un bancomat in quell’area. Il Centro Vega, dopo l’orario degli uffici, non ha praticamente attività che restino in funzione. L’ipotesi del bamcomat non ha trovato per ora conferme.
La Polfer di Venezia, che sta svolgendo gli accertamenti sull’indicente, non ha fornito alcun tipo di informazione. La vittima si chiamava Manuel Tripargoletti, 25 anni, giovane laureato originario della provincia di Cosenza, che da qualche tempo viveva in Veneto, a Legnago. L’amico è rimasto ferito, con lesioni ad un braccio.
Il convoglio regionale era appena partito dalla stazione di Mestre, e viaggiava a velocità ridotta, in direzione Venezia. La motrice non ha investito in pieno i due ragazzi: il 23enne è stato colpito solo di striscio, all’altezza di una spalla; Manuel Tripargoletti è invece stato preso in modo più netto, finendo sbalzato alcune decine di metri più avanti ed è deceduto sul copo.
Il cadavere è stato trovato dai soccorritori rannicchiato in una canaletta che convoglia i cavi elettrici, vicino ad un muro che delimita la sede ferroviaria. Secondo la ricostruzione, i due amici sono arrivati alla massicciata dei binari scavalcando il cancello di un cantiere nautico, lo ‘Scafoclub’, in via Dogarello, alla periferia di Mestre, ai confini con il Canal Salso e la laguna. Poco più indietro si trova la piccola stazione di Porto Marghera – utilizzata solo dai treni locali – dotata di un sottopassaggio, che i due però avrebbero potuto non conoscere affatto. L’allarme è giunto al 118 mezzora dopo la mezzanotte.
I pompieri hanno incontrato non poche difficoltà per aprire un varco nella recinzione – davanti al cancello era parcheggiata anche un’auto – e consentire agli infermieri del Suem di raggiungere il luogo dell’incidente. Gli stessi sanitari hanno dovuto far passare la barella spinale con il ferito sopra il cancello in ferro, per poter arrivare all’autoambulanza. Il 23enne è stato quasi miracolato. Dopo una breve permanenza al pronto soccorso all’ospedale all’Angelo di Mestre, in mattinata è stato dimesso ed ha potuto tornare a casa. Spetterà a lui raccontare alla polizia ferroviaria come sono andate veramente le cose.
Da fonti vicine all’indagine è emerso che i due amici avevano passato la serata in un locale pubblico all’ultimo piano del ‘Vega’, e – forse proprio per cercare uno sportello bancomat – avrebbero deciso di attraversare la massicciata per raggiungere dalla parte opposta, la zona di via Torino, a Mestre, dove sarebbe stato più facile trovare una filiale bancaria.



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