Tirreno
Marcellina: ragazzo picchiato alla stazione, zona di gravi episodi violenti. Sindaco: «da anni denuncio tale situazione»
SANTA MARIA DEL CEDRO (CS) – Il sindaco Ugo Vetere interviene su quanto accaduto alla stazione di Marcellina dove un ragazzo di Grisolia, ieri sera, è stato vittima di un pestaggio violento finendo in ospedale. A picchiarlo alcuni giovani del posto. Si tratterebbe però dell’ennesimo episodio di violenza avvenuto nell’area della stazione di Marcellina dove si ritrovano numerosi, i ragazzi del paese. Per questi motivi il sindaco ha annunciato una diretta Facebook per discutere di un allarme che, lui stesso, va denunciando da tempo.
«Spero che tanti giovani, ma soprattutto i genitori, chi rappresenta la scuola, la chiesa, le associazioni e la comunità tutta comprenda la gravità dei fatti e attivi i dovuti percorsi per come da sempre avvenuto ed avviene nei paesi laddove il concetto di comunità la fa da padrona». «Da anni denuncio tale situazione e da anni si fa finta di niente. Da anni a qualsiasi ora “si bivacca” nei pressi della stazione ferroviaria. Droga, alcol e non solo la fanno da padrona. Ora anche un raid punitivo nei confronti di uno o più ragazzi. Con qualcuno che ha partecipato al raid, cui la vita, visto quanto ha vissuto, doveva insegnare qualcosa. Ma la mela è sempre marcia dall’albero». «Non serve solo la presenza di maggiori controlli delle Forze dell’ordine. Si è perso il concetto di un valore fondamentale, la famiglia e i ruoli nella famiglia».
La Parrocchia Sacro Cuore «torneremo ad incontrarci, collaborazione diventa necessaria e urgente»
Sempre dai social, il parroco don Giuseppe scrive “Apprendo con tristezza e dispiacere che questa notte, dopo il profondo e intenso momento vissuto in piazza e in Chiesa, presso la stazione è avvenuto il pestaggio di un ragazzo di cui ho appena appreso dettagli inquietanti e sconcertanti per violenza e crudeltà. Per dieci giorni con i missionari abbiamo presidiato quel luogo, pomeriggio e sera, e abbiamo avuto ulteriormente conferma della complessità della situazione che è certamente difficile da controllare e gestire, senza un reale contributo di tutta la comunità, famiglie in primo luogo”.
“Proprio Giovedì scorso – prosegue – nella riunione del Patto educativo, parroci, amministrazione comunale e associazioni, abbiamo discusso su come occupare fisicamente quel luogo (e altri) perché possa essere chiaro il messaggio: il territorio e i nostri ragazzi ci appartengono e ci stanno a cuore. Eppure non bastano le istituzioni e le associazioni: il territorio riguarda tutti, nessuno escluso. A breve, anche alla luce di quanto successo questa notte, torneremo ad incontrarci per continuare a tessere insieme una rete di collaborazione che sempre più diventa necessaria e urgente. Da ultimo un appello: chi ha visto o sentito qualcosa, ragazzi e adulti, non abbia timore a raccontare e denunciare. Anche questo fa parte di un modo di vivere il territorio e di difenderlo”.



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