Calabria
Ponte sullo Stretto, scatta la mobilitazione: “un furto annunciato, non un’opera pubblica”
REGGIO CALABRIA – Il via libera del Cipess al progetto definitivo del Ponte sullo Stretto scatena una nuova ondata di proteste in Calabria e Sicilia. I comitati locali, le associazioni ambientaliste e i cittadini contrari all’opera denunciano una “forzatura politica mascherata da atto tecnico” e annunciano manifestazioni già a partire da sabato 9 agosto, con un corteo a Messina.
Peppe Marra, portavoce del comitato calabrese No Ponte, punta il dito contro la decisione: “Quelle 62 prescrizioni imposte dal parere Via-Vas avrebbero richiesto di rifare il progetto da capo, soprattutto per gli aspetti sismici. Ma il governo tira dritto solo per blindare le penali da milioni di euro in favore di Webuild, nel caso in cui il progetto si fermi. È un furto annunciato”.
Non meno dura la denuncia di Rossella Bulsei, del comitato Ti Tengo Stretto: “È il trionfo del cemento sull’ambiente, una firma che ignora cittadini, ricorsi e studi scientifici. Un’opera imposta, non condivisa”. Le principali associazioni ambientaliste – Greenpeace, Lipu, Legambiente e WWF – parlano di “azzardo istituzionale”: secondo loro, il progetto definitivo non rispetta i requisiti minimi di legge e rimanda analisi cruciali alla fase esecutiva. “I cantieri che apriranno saranno simbolici. Mancano ancora studi sismici completi e prove tecniche fondamentali”.
Anche Rifondazione Comunista – Calabria scende in piazza: “Il Ponte è un ricatto alla collettività, un’opera inutile mentre manca l’acqua e si taglia sul welfare. La nostra adesione al corteo è anche un no alla logica militarista che trasforma Sud e Isole in avamposti strategici della NATO”. Al centro delle critiche anche la gestione economica: 14 miliardi di euro per un’opera contestata, mentre secondo alcune stime già si parla di costi in salita. “Il Paese affonda tra tagli e crisi ambientali – concludono i comitati – e il governo pensa a blindare un’opera che nessuno vuole. Il 9 agosto saremo in piazza per fermare questa follia”.



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