Calabria
Scontri tra detenuti in carcere, tre agenti contusi. Cosp «sovraffollamento e grave carenza di organico»
REGGIO CALBRIA – Il bilancio di una rissa tra detenuti è di tre agenti di polizia penitenziaria rimasti contusi. Gli scontri sono avvenuti nel carcere di Arghillà, a Reggio Calabria e a rendere noto quanto accaduto è Domenico Mastrulli, segretario generale nazionale del Cosp – Coordinamento sindacale penitenziario. «Tre agenti di polizia penitenziaria rimasti ‘infortunati’ durante gli scontri tra bande di detenuti cittadini stranieri e alcuni detenuti psichiatrici ristretti nel penitenziario di Arghillà, un carcere che ospiterebbe oltre 350 persone».
Gli scontri sarebbero avvenuti tra un gruppo di detenuti di nazionalità nordafricana, marocchini ed egiziani, e soggetti affetti da patologie psichiatriche che, secondo il sindacato, «non dovrebbero essere ristrette nei penitenziari, ma nelle Rems (Residenze esecuzione misure di sicurezza) per la loro pericolosità sociale».
Grazie al’intervento degli agenti è stata scongiurata una situazione più grave. «Il carcere di Arghillà – dichiara ancora Mastrulli – soffre di sovraffollamento e di una grave carenza di organico di circa 50 agenti di polizia. Un carcere dove le turnazioni sono ancora programmate su tre quadranti lavorativi, invece di quattro di sei ore come previsto dal Ccnl, e dove, a volte sono negati i diritti sindacali e contrattuali».



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