Italia
Strage di Erba: la Corte d’Appello dice si al processo di revisione per Olindo Romano e Rosa Bazzi
BRESCIA – Strage di Erba: La Corte d’Appello di Brescia ha detto si al processo di revisione per Rosa Bazzi e Olindo Romano ed ha emesso un decreto di citazione a giudizio nei confronti di Olindo Romano e Rosa Bazzi per la prima udienza del processo di revisione che li ha visti finire in carcere con condanna all’ergastolo con una sentenza confermata in cassazione il 3 maggio 2011, accusati della morte di quattro vicini di casa, compreso un bambino di due anni, l’11 dicembre 2006. Per i tre gradi di giudizio la coppia avrebbe ucciso Raffaella Castagna, il figlio Youssef Marzouk, la madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini.
I giudici hanno accolto le istanze del PG Cuno Tarfusser e del pool di legali guidato da Fabio Schembri secondo i quali nuovi elementi dovrebbero portare alla revisione delle condanne. “Siamo contenti della notizia, discuteremo per arrivare a una sentenza di assoluzione”, ha detto oggi Tarfusser. La prima udienza è stata fissata per il 1° marzo 2024. Il magistrato di Milano, ad aprile dello scorso anno, aveva sintetizzato 58 pagine di istanza che dunque riaprronpo uno dei casi più dibattuti di cronaca nera degli ultimi anni in Italia. Il magistrato aveva messo in discussione alle radici tutto l’impianto accusatorio ritenuto invece intangibile nei precedenti gradi di giudizio.
A cominciare dalla testimonianza di Mario Frigerio, scampato alla strage e unico testimone oculare. Per il PG “Frigerio non attendibile, aveva amnesia”. Tra gli elementi ‘nuovi’ emersi sulla base di una consulenza, che metterebbero in dubbio la condanna di Rosa e Olindo, il pg Cuno Tarfusser segnala la non attendibilità del teste, nel frattempo deceduto. “Queste novità si possono così riassumere: mancata valutazione dell’idoneità a rendere testimonianza, effettuata in base alla ricostruzione dalle intercettazioni mai entrate al processo, che evidenziano deficit cognitivi non segnalati nella relazione del dottor Cetti. L’elemento nuovo è costituito dalla decodifica delle intercettazioni ambientali durante la degenza ospedaliera del testimone, nelle quali la somministrazione della testistica clinica è menzionata dai figli ma di cui non vi è traccia nella relazione medica”.
Ancora, le prove per cui sono stati condannati Rosa e Olindo per la strage di Erba sarebbero maturate in “un contesto che definire malato sarebbe un esercizio di eufemismo“, scriveva ancora il Tarfusser nell’istanza di revisione del processo e le tre prove cardine, il riconoscimento degli imputati come autori del delitto da parte di Frigerio, le confessioni dei coniugi e la macchia di sangue trovata sull’auto di Olindo appartenente a Cherubini, venivano smontate una a una dal magistrato, la cui istanza dovrà comunque essere valutata dai giudici prima di un eventuale nuovo processo.
Secondo il procuratore, “le dichiarazioni auto accusatorie di Olindo Romano e Rosa Bazzi sono da considerarsi false confessioni acquiescenti”. Quanto alla prova del sangue della vittima Valeria Cherubini sull’auto di Olindo, il magistrato scriveva che “non si può non rilevare come si tratta di una prova che trasuda criticità mai valutate dalle Corti di merito che mai hanno messo in dubbio, né l’origine della macchia di sangue, né la chain of custody dal momento del suo repertamento”.



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