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Usura ed estorsione ad un imprenditore, due arresti a Cosenza

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Usura ed estorsione ad un imprenditore, due arresti a Cosenza

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COSENZA – Operazione alle prime luci dell’alba dei Carabinieri del Comando Compagnia di Cosenza che hanno eseguito tre misure cautelari nei confronti di altrettante persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di tentata estorsione e usura.

Gli arrestati sarebbero legati ad una rete di usurai che dal marzo del 2011, a seguito di un prestito concesso ad un piccolo imprenditore, avrebbe poi richiesto interessi a tassi mensili esorbitanti, anche dietro minacce gravi alla presenza dei familiari dello stesso imprenditore. Le persone arrestate sono Massimo Del Popolo di 47 anni, il fratello Alessandro di 53, mentre una terza persona, un 44enne, è stata sottoposta all’obbligo di dimora nel comune di Cosenza.

 

Gli arrestati avrebbero perfino costretto la loro vittima, un piccolo imprenditore di Castrolibero, centro alle porte di Cosenza, a fuggire in un’altra città, a causa delle loro pressanti minacce e richieste di denaro. Nonostante la fuga dell’imprenditore, gli arrestati avrebbero rivolto le minacce alla moglie e ai tre figli dell’uomo, tra cui due minori. Sono stati proprio i ragazzi a raccontare tutto ai Carabinieri. Massimo e Alessandro Del Popolo, entrambi noti alle forze dell’ordine, si erano offerti di aiutare l’imprenditore, prestandogli prima 4000 euro e poi altre somme di denaro, costringendo l’imprenditore a pagare fino a 1750 euro, di soli interessi, al mese. I dettagli sono stati forniti dal capitano Pierluigi Satriano, comandante della Compagnia dei carabinieri di Cosenza, nel corso di una conferenza stampa. L’imprenditore, che ha pagato per più di un anno, alla fine non ce l’ha fatta più e per questo motivo ha deciso di fuggire dalla città. I militari hanno avviato le indagini a settembre, quando furono chiamati per sedare una lite familiare tra l’uomo e la moglie. Avendo intuito quali potessero essere i motivi del litigio hanno avviato le indagini fino ad arrivare a scoprire la triste storia, confermata dai due figli minori della coppia.

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