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Omicidio a via Popilia, si cerca l’arma del delitto

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Omicidio a via Popilia, si cerca l’arma del delitto

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COSENZA – I Carabinieri e i Vigili del Fuoco sono ancora impegnati nella ricerca dell’arma con cui Giovanni Bertocco, 34 anni, ha ucciso ieri pomeriggio, a Cosenza, lo zio Francesco di 62 anni.

L’omicida, che poi si e’ costituito ai Carabinieri, ha rivelato di aver gettato l’arma del delitto, una pistola calibro 7,65, fra i cespugli sul viale parco, non molto lontano dal luogo del fatto. E’ qui che, da ieri sera, sono impegnati militari e pompieri, in una ricerca tra gli arbusti. Il movente del delitto sarebbe da ricercare in vecchi dissidi familiari tra zio e nipote.

 

Intanto, secondo quanto riportato su Gazzetta del Sud, sarebbe al vaglio degli inquirenti un video di pochi istanti, in cui Francesco Bertocco, l’uomo di 62 anni ucciso ieri sera a Cosenza a colpi di pistola, fa il nome del nipote Giovanni, di 34, già sottoposto a fermo e reso confesso, come l’autore dell’agguato prima di perdere i sensi. Il video è stato registrato con un telefono cellulare da un agente della sezione volanti della Questura cosentina, giunto per primo sul posto. Nel video si vede l’uomo con i vestiti insanguinati che, con un filo di voce, dice: “è stato mio nipote Giovanni, è stato lui. Prendetelo, sto morendo, non riesco più a respirare”. L’agguato è stato portato a termine in via Popilia. Francesco Bertocco, dopo essere sceso dalla sua auto, è stato avvicinato da una persona che gli ha sparato contro sette colpi di pistola calibro 7.65, due dei quali lo hanno raggiunto al torace.

 

Nonostante le gravi ferite, la vittima è entrata nel portone di del palazzo in cui abitano il padre ed alcuni parenti. I familiari hanno subito chiamato i soccorsi e uno degli agenti delle volanti, trovandosi di fronte Francesco Bertocco che, adagiato su un divano, stava indicando l’autore del suo ferimento, lo ha videoregistrato. Subito dopo l’uomo è stato portato in ospedale da un’ambulanza ma è morto durante il trasporto. Gli agenti delle volanti e della squadra mobile di Cosenza si sono messi alla ricerca di Francesco Bertocco, già noto alle forze dell’ordine e che recentemente aveva finito di scontare un periodo di detenzione agli arresti domiciliari. Prima di essere catturato, l’uomo si è costituito carabinieri della Compagnia di Cosenza confessando il delitto e dicendo di avere agito per contrasti di natura familiare.

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