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Navi dei veleni: Cunsky demolita in India, il caso è chiuso

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Navi dei veleni: Cunsky demolita in India, il caso è chiuso

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CETRARO (CS) – A determinare l’archiviazione del caso sono stati i rilievi satellitari sugli spostamenti del natante.

La Procura distrettuale di Catanzaro chiude il caso del presunto affondamento della Cunsky al largo delle coste tirreniche. Difficilmente si ritornerà tra le aule giudiziarie a parlare della presenza di navi dei veleni nei fondali di Cetraro. A nulla sono servite le dichiarazioni del pentito Francesco Fonti che descrisse la vicenda con dovizia di dettagli. Neanche la commissione parlamentare sulle ecomafie che con la propria relazione in cui venne messa in dubbio la demolizione del natante nel porto indiano di Alang è riuscita a far valere le proprie ragioni. Certo grazie a Fonti e alla commissione il fascicolo su Cetraro è stato riaperto, ma oggi il procuratore catanzarese forte degli esiti degli accertamenti condotti dai satelliti delle compagnie assicuratrici e armatrici che rilevano come la Shahinaz (ex Cunsky) dopo il suo ultimo viaggio non sia mai uscito dal porto indiano, non ha esitato a rimettere il caso nel cassetto, per sempre. Il relitto al largo di Cetrero è il piroscafo Catania inabissatosi nel 1917. Non si discute. La Cunsky non esiste. Sarebbe stata distrutta nel porto di Alang nel 1992. Eppure le comunicazioni ufficiali del governo indiano pare fossero abbastanza chiare anche al Ministero degli Esteri che circa un anno fa spiegava: “il consolato di Mumbai, ha rivolto una richiesta di informazioni alle autorità marittime e portuali dello Stato del Gujarat. I suddetti interlocutori indiani hanno confermato, dopo una ricerca nei loro archivi resa conmplessa dall’esigenza di reperire dati risalenti a circa vent’anni orsono che nessun natante con il nome di Shainaz o Shaihinaz (Cunsky) è stato mai demolito presso i cantieri navali del porto di Alang”. La Cunsky è quindi irreperibile. Forse sarebbe meglio parlare di nave fantasma più che di navi dei veleni.

 

 

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