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Un “goloso” accostamento tra “dipendenze”: gioco o cioccolata
Un divertente paradigma tra due dipendenze di diversa natura, ovviamente: quella dal gioco e quella dalla cioccolata.
ITALIA – Molte persone pensano che i casino online siano delle truffe, ma non è assolutamente così in quanto questi siti sono regolarmente autorizzati a raccogliere gioco dall’Agenzia dei Monopoli di Stato e costantemente controllati per garantire al giocatore la massima trasparenza e affidabilità. E’ il caso di casino italiani online, che mette in evidenza l’impegno professionale quando si parla di gioco: ci si accalora in tutte le tematiche che lo toccano, la conduzione del settore ed i suoi operatori e ci si accalora anche quando si imputa allo stesso derive complicate e dipendenze difficili da affrontare e che, forse, lo Stato non ha trovato la forza di conoscere nei suoi più intimi dettagli e relativi dati, lasciando “correre” sulle informazioni che i media – di qualsiasi colore – vogliono far arrivare all’opinione pubblica. Ma ogni tanto “ci piace” anche deviare dalle più che serie problematiche di questo mondo ludico e “ci piace” anche scherzare con qualcosa che lo riguarda in modo “diretto”, ma che riveste un discorso quanto “leggero” quanto “estremamente goloso”. E questo che discorso è? Si potrebbe dire. Nulla di pericoloso certamente, quello che si sta affrontando. Solo un divertente paradigma tra due dipendenze di diversa natura, ovviamente: quella dal gioco e quella dalla cioccolata!! E si potrebbe sottolineare quanto sia giusto preoccuparsi della dipendenza dal gioco d’azzardo, ma in Australia – lontano quindi dall’italico territorio e non poco – si dovrebbe guardare anche a coloro che sono dipendenti dalla cioccolata, amatissima bevanda o tavoletta irresistibile.
Secondo il deputato dei Liberali di Canberra, Mark Parton, infatti, la dipendenza da gioco d’azzardo non è meno preoccupante di altre derive, come per esempio proprio quella della cioccolata che forse affligge un numero di cittadini superiore a quella del gioco. Questa è esattamente la tesi – portata all’estremo – del parlamentare australiano in occasione di un dibattito nella camera locale per limitare l’accesso alle apparecchiature di gioco in alcune location, che ha difeso i club di gioco, sottolineando come gli abitanti di Canberra saranno probabilmente “più dipendenti dal cioccolato che dalle macchinette da gioco”. Continua nel suo esposto “particolare” questo parlamentare sottolineando la giustezza dell’intervento contro la dipendenza da gioco che non è assolutamente da criticare, ma intervento che riguarderebbe però meno della metà dell’1% della popolazione maggiorenne: esistono, senza dubbio, più persone con una dipendenza da cioccolato piuttosto che quella da gioco d’azzardo. In pratica, anche in Australia succede che la dipendenza da gioco guadagni più attenzione di altre “dipendenze”, come in Italia è stato fatto tra il gioco, l’alcool, il tabacco e le droghe leggere.
Ma il suo intervento relativamente “alla cioccolata” non è stato ben apprezzato e ritenuto indubbiamente fuori luogo (e non avevano neppure torto): Parton si è assolutamente difeso spiegando che esistono dipendenze non meno preoccupanti rispetto a quella del gioco, che risulta obiettivamente esigua in Australia. Ed ha pure rincarato la dose sottolineando che, in quell’assemblea, si stava parlando “di libertà”: i Governi non dovrebbero decidere come e dove le persone spendono i propri soldi. A chiusura di questo “insolito” articolo cosa se ne trae? Che l’argomento gioco è di interesse planetario come le sue devianze e che anche Governi “lontani dal nostro Paese” sono nella stessa situazione del nostro: non riescono a ben legiferare sul settore e, forse, anche “lontano” non si avvertono le vere problematiche del gioco, che sono certamente problematiche importanti, ma poi non così diverse da altre che sono state affrontate anche in modo soddisfacente da Governi di vario “tipo e colore”.



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