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I debiti del ‘Principato’ verranno pagati dai rendesi in dieci anni
RENDE – Nelle casse del Comune di Rende mancano diciotto milioni e mezzo di euro.
Soldi che si prevede saranno spalmati su un piano di equilibrio finanziario decennale e pagati, con ‘calma’, dai rendesi. In dieci anni, appunto. Il piano di rientro già presentato il 22 Agosto alla Corte dei Conti è stato ritirato prima della sua approvazione. Al documento stilato in buona parte dal commissario Valiante, prima dell’insediamento dell’avvocato Manna in municipio, pare mancassero alcuni elementi. Entrate e debiti ‘sfuggiti’ nella prima stesura. Tra i quali spiccano un milione e seicento euro di debiti del Comune e 400mila euro della partecipata Rende Servizi, la discussa cooperativa gestita nel 2012, secondo la dda di Catanzaro, dal boss Michele Di Puppo ed usata come merce di scambio con le ‘ndrine per la raccolta di voti.
Passività aggiunte, in calcio d’angolo, ai 16,5 milioni di euro di ‘rosso’ certificate dal commissario che sostituì l’ex sindaco Cavalcanti, dimessosi qualche mese dopo ll’insediamento della commissione d’accesso antimafia in Comune. Rende dovrà quindi presentare alla Corte dei Conti un nuovo Piano di Riequilibrio Finanziario per coprire i propri debiti e farlo entrare in vigore entro il 4 Novembre. Il buco in bilancio verrà coperto per circa due milioni di euro con l’accesso a dei mutui, con la vendita di immobili per 1,6 milioni di euro e per altri 12 milioni, che sarebbero da destinare ai fornitori del Comune di Rende, imprenditori che attendono da tempo di essere retribuiti, mediante l’accesso alla cassa depositi e prestiti. L’assessore al bilancio della giunta Manna, Antonio Crusco, assicura che “con la liquidazione dei debiti alle imprese verrà dato un po’ di ossigeno all’economia locale nel breve termine e che con il nuovo piano le casse del Comune saranno ripianate”. Tra dieci anni, se va bene, a spese dei cittadini.



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