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Sequestrati i beni di un imprenditore che faceva affari con la cosca Giampà

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Sequestrati i beni di un imprenditore che faceva affari con la cosca Giampà

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CATANZARO – Dopo la confisca di beni nei confronti di due esponenti del clan Lametino, oggi un nuovo sequestro ha interessato un imprenditore vicino alla cosca Giampà.

Gli uomini della Direzione Investigativa Antimafia di Catanzaro hanno posto i sigilli questa mattina a diversi beni per un valore complessivo di circa 8 milioni di euro all’imprenditore Antonio Gallo, 40 anni, ritenuto in affari con la cosca della ndrangheta di Lamezia Terme. Il provvedimento di sequestro è stato emesso dal Tribunale di Catanzaro – Sezione Misure di Prevenzione, a conclusione di complesse indagini che avevano consentito alla Dia catanzarese di arrestare l’imprenditore, ritenuto in affari con la cosca Giampà. Gallo era finito in manette e poi assegnato ai domiciliari nell’ambito dell’operazione ‘Piana’ che aveva consentito di portare alla luce gli interessi economici e i legami tra l’imprenditoria, in particolare del comparto edile, e il clan lametino.

 

Il sequestro comprende quote societarie, rapporti finanziari, attività commerciali, beni mobili e immobili. Il sequestro del patrimonio all’imprenditore Antonio Gallo, scaturisce da una proposta avanzata dal direttore della Dia al termine di indagini patrimoniali che hanno interessato un arco temporale compreso tra il 1998 ed il 2013. A seguito dell’operazione ‘Piana’, che si è conclusa nella primavera dello scorso anno, gli investigatori della sezione operativa di Catanzaro, infatti, hanno ricostruito – mediante l’analisi delle dichiarazioni rese da alcuni collaboratori di giustizia del lametino che si erano dissociati dopo il loro arresto dal clan Giampà – la fitta rete di interessi economici che avrebbero legato alcuni ambienti dell’imprenditoria alla criminalità organizzata locale. Il gip distrettuale di Catanzaro, avallando gli esiti investigativi dell’operazione Piana – nell’ambito della quale era stata messa in risalto la sproporzione tra i redditi dichiarati ed il tenore di vita del nucleo familiare, assieme alla ritenuta pericolosità sociale di Gallo – ha disposto, inoltre, il sequestro preventivo delle quote societarie e dell’intero compendio aziendale della “Ga.Ma s.a.s.” e della ditta individuale “Gallo Antonio”.

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