Calabria
Tansi contro i burocrati e la foto ‘nera’ su Facebook. Regione tace sull’annuncio di dimissioni
Il responsabile della Protezione Civile Carlo Tansi, è considerato da molti un ‘rivoluzionario’ perchè da quando è stato chiamato a ‘gestire’ la ProCiv calabrese ha tentato di lavorare nella direzione della legalità.
COSENZA – Sono due giorni che Carlo Tansi affida alla propria pagina Facebook lo sfogo di una continua lotta contro il sistema dei dirigenti regionali, additati di ‘osteggiare’ la sua azione tesa all’efficienza del settore della protezione civile, e perchè no, anche al risparmio sui costi e alle ‘magagne’ del sistema. Da qualche ora intanto, la sua foto, su Facebook è stata modificata: è un quadrato nero; un segnale poco rassicurante.
Dalla ‘negativa’ presa per la sede cosentina, che avrebbe potuto essere ospitata a Vaglio Lise e che invece resta, in piccola parte, in un locale angusto di via degli Stadi con uomini e mezzi che partono da Catanzaro, alla vicenda “Reggio Calabria” che lo ha portato a scrivere e annunciare addirittura le dimissioni, è calato il silenzio. E non solo il suo, ma anche quello della Regione Calabria. Il presidente Oliverio non ha inteso commentare al momento, sulle esternazioni di Tansi che ha addirittura minacciato di volersi dimettere dall’incarico. E non è trapelato neanche il nome del ‘dirigente-burocrate’ che starebbe mettendo i bastoni tra le ruote alla riorganizzazione delle sedi della Protezione civile calabrese. Per difendere o commentare la posizione del responsabile della protezione civile calabrese, nè una nota, nè un comunicato stampa, nè una dichiarazione informale.
Qualche giorno fa sarebbe emerso anche il caso del pagamento di un milione e duecento mila euro per gli straordinari a duecento dipendenti della Protezione civile, che Tansi avrebbe bloccato con l’intenzione, anche, di valutare un possibile esposto alla Magistratura per fronteggiare i ricorsi dei lavoratori che rivendicano la corresponsione delle somme. Ma Tansi, avrebbe parlato di ‘irregolarità’ e non di poco conto.
E il suo lavoro fino ad oggi è stato incentrato sulla linea della legalità tanto da aver fatto scoperchiare vicende vergognose quali l’acquisto nel 2011 di mezzi costosi e utili per fronteggiare le emergenze, ma rimasti per anni senza essere mai utilizzati. E poi c’è stato un altro esposto, su ben 23 milioni di euro per fronteggiare il post alluvione di Vibo spesi però in maniera “poco chiara”.
Gli utenti che hanno risposto sulla sua pagina al post “Bloccato il cambiamento della protezione civile, non posso più muovermi. Ora anche RC. Se non si sblocca non posso che dimettermi” sono tutti dalla sua parte e c’è chi addirittura è disposto a scendere in piazza per difendere il suo operato che, evidentemente, sta toccando interessi che nulla hanno a che vedere con la ‘trasparenza’ e il ‘cambiamento’ tanto declamati anche dal presidente Oliverio, il quale al momento tace, non risponde.
Da più parti infatti, l’invito a Tansi è a “non mollare”.
“Nessuno può bloccare il giusto cambiamento, nessuno ha potere sui volontari perché siamo tali per libera scelta” – scrivono a commento del post del responsabile della Protezione Civile Regionale: “Il cambiamento voluto da lei in Calabria é inarrestabile. Questo se tutti lo vogliamo. Continuare a lavorare è la scelta giusta, oggi la Calabria sa che può affrontare qualsiasi emergenza, oggi la Calabria é una regione sicura grazie al cambiamento e alla riorganizzazione della sicurezza in emergenza”.



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