Area Urbana
Attanasio in viaggio di nozze con l’amico ucciso ad Arcavacata
Il garage in cui fece irruzione la polizia trovando numerose armi, tra cui kalashnikov e mitragliette Uzi, dalle intercettazioni captate sembrerebbe fosse una ‘trappola’. Questa la definizione che ne fece Luigi Galizia il quale pochi giorni prima dell’uccisione di Edda Costabile e Ida Attanasio ripeteva di sentirsi pedinato e di temere che il proprietario dell’arsenale di Quattromiglia volesse fargli del male. Una paura che attanaglia anche lo stesso presunto assassino di Galizia che dal carcere chiede di continuo ai familiari “è successo qualcosa? è venuto qualcuno?”. Nel frattempo Luigi Galizia viene intercettato all’interno della sua Audi, mentre racconta ad un’amica che non vedeva da mesi cosa fosse successo.
Durante la conversazione afferma che Attanasio “infame e traditore che è stato sempre aiutato” avrebbe teso una trappola al fratello “gli è andato a mettere le armi in un’altra parte e ha detto che erano di Damiano”. Poi durante un incontro con un amico mai identificato dagli investigatori si parla di una pistola e di un delitto. “La vedi la pistola dov’è?” afferma il ragazzo di cui ad oggi restano ignote le generalità, “li ha sparati sei/sette colpi?”. “A una mano, si che li ha sparati. E’ di Lauropoli” avrebbe risposto Galizia prima di scomparire per poi consegnarsi alle forze dell’0rdine senza mai autoaccusarsi del duplice omicidio avvenuto nel cimitero. Resta da capire a chi e cosa si riferisse.
In foto Francesco Attanasio e l’appartamento in cui fu rinvenuto il cadavere di Galizia
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