Area Urbana
Treni da dopoguerra sulla tratta Sibari – Cosenza – Paola
Il nuovo orario previsto da Trenitalia, appena entrato in vigore, non migliora né il numero delle corse né i tempi di percorrenza
COSENZA – “Chi lavora in un luogo differente da quello dove abita e si sposta quotidianamente e più volte con mezzi di trasporto pubblici, in Calabria, affronta un calvario ogni giorno. Mezzi obsoleti e troppo pieni, corse limitate. Il contratto di servizio fra la Regione Calabria e Trenitalia recita che i treni devono avere una capacità a sedere superiore a centocinquanta posti. Attualmente i pendolari sono costretti a salire spesso sulle famose “lettorine” con una capienza di sessantotto posti a sedere.Tutto questo nel 2017 e contro ogni accordo stilato dall’ANSF (Agenzia Nazionale Sicurezza Ferroviaria). E ancora. Da Torino a Salerno si corre sui binari dell’alta velocità, mentre la Calabria anno dopo anno, treno dopo treno, viene tagliata fuori dal trasporto universale delle Ferrovie dello Stato. Il nostro territorio ha bisogno di ben altro – afferma con decisione Tonino Russo , segretario generale della Cisl di Cosenza. – La Calabria merita mezzi di trasporto più efficienti e più veloci. Problemi di infrastrutture e problemi di corse e servizi. Anche quando si realizzano investimenti significativi i risultati per l’utenza latitano. L’ammodernamento in corso della linea ferroviaria ionica calabrese per un investimento complessivo a regime di 500 milioni, avrebbe dovuto migliorare servizi e tempi di percorrenza. Così come l’acquisto dei nuovi treni Swing. Il paradosso è però che il nuovo orario previsto da Trenitalia, appena entrato in vigore, non migliora né il numero delle corse né i tempi di percorrenza.
Come se non bastasse, i nuovi treni acquistati compiono solo poche corse in orari poco funzionali. Il motivo dovrebbe essere la mancanza nello scalo di Sibari di una struttura atto al ricovero dei vagoni negli orari notturni. Il risultato finale è che per i tanti che percorrono la tratta ionica arrivare a Germaneto nulla è realmente cambiato. La tratta Sibari-Cosenza-Paola? Da terzo mondo. Così come le stazioni ferroviarie. Auspichiamo una presa di posizione da parte di RFI, affinché le stazioni, quantomeno le più grandi, riacquistino il decoro di cui sono state private. Chiediamo ai Sindaci di abbandonare le logiche del campanile, per cui tutti i treni e tutte le corse devono fermare in tutte le stazioni. Occorre prevedere corse specifiche con un numero minore di fermate per migliorare i tempi di percorrenze delle tratte. Chiediamo alla Regione – conclude Russo –che si avvii da subito un confronto serrato con Trenitalia, coinvolgendo le parti sociali, per migliorare i contratti di servizio, l’organizzazione delle corse e accorciare i tempi di percorrenza, per alleviare i quotidiani disagi di migliaia di pendolari calabresi. Solo così si potrebbe soddisfare il bisogno di mobilità dei calabresi, solo così gli investimenti realizzati ed in corso di realizzazione porteranno benefici reali ai calabresi.”



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