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Lite tra Perna e gli Zingari, ‘pentito’ racconta: “Andai a via Popilia con un mitra”

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Lite tra Perna e gli Zingari, ‘pentito’ racconta: “Andai a via Popilia con un mitra”

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“I dissapori con il gruppo Rango – Abbruzzese – racconta Pellicori – nacquero a Marano. Lì un ragazzo che spacciava per noi fu fermato da Domenico Mignolo il quale gli disse che non poteva vendere in quel territorio. Il giovane venne subito all’autolavaggio impaurito a riferirci il fatto. Organizzammo subito un agguato a Mignolo, era il giugno del 2014. Andammo in moto io e Alessandro Cairo. Domenico era sotto il portone di casa sua con Leonardo Bevilacqua, Cairo ha sparato, ma lui si è nascosto nel portone e non lo abbiamo colpito. Ci aspettavamo una controffensiva che non tardò ad arrivare. Eravamo al circolo di Mosciaro a Serra Spiga quando Mignolo è venuto a sparare. Chi era presente, Cairo, Giannone e Minieri, si è barricato dentro. Nessuno è stato colpito. Siamo quindi ripartiti in ‘spedizione’. Noi eravamo un gruppo autonomo, se ci toccavano però non guardavamo in faccia nessuno.

 

Sotto casa di Mignolo all’ultimo Lotto abbiamo sparato diversi colpi, personalmente con il mitra che mi ero portato gli ho tranciato in due la motocicletta, un D Max bianco, che aveva parcheggiato vicino al suo portone. Il giorno dopo non arrivò nessuna loro risposta allora siamo tornati a via Popilia all’Ultimo Lotto per cercare Tonino Abbruzzese, Banana, non c’era e dopo poche ore abbiamo fatto irruzione con le pistole nel bar di De Cicco. A quel punto sono arrivati i carabinieri e noi siamo rientrati correndo al nostro quartiere. La situazione ormai stava degenerando allora è intervenuto zio Rinaldo Gentile che ci fece riappacificare. Lui è una persona molto rispettata a Cosenza, ci disse che dovevamo lavorare ‘senza calpestarci i piedi’. E così fu. Ci siamo incontrati due volte a via Panebianco, ci siamo dati la mano e abbiamo iniziato a collaborare. Mi ricordo infatti che con l’operazione Gentleman avevano perso della marijuana che noi provvedemmo a rifornire loro”.

In foto alcune delle armi sequestrate in via Pisani

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