Provincia
Caccia, gestione anomala dei fondi e progetti assurdi in provincia di Cosenza
Acquistati e immessi nei boschi cinquecento fagiani in piena emergenza incendi e siccità. Dove sono finiti i soldi dei cacciatori cosentini?
ROSSANO (CS) – Ambito Territoriale di Caccia (ATC – CS2). L’esercizio finanziario 2016 è stato chiuso all’insaputa dei rappresentanti, mai convocati e con oltre 200mila euro di spese tra compensi, rimborsi, stipendi; tra progetti di cui non si sa nulla o per iniziative dimostratesi inutili e con evidente spreco di risorse pubbliche. Un esempio. Il fallimentare tentativo di ripopolamento di 500 esemplari di fagiani, destinati a morte sicura, perché effettuato la scorsa estate, in piena emergenza siccità ed in una delle più gravi stagioni di incendi. La denuncia arriva dai delegati di Rossano dell’ATC/CS2 (oltre 600 soci) guidati da Giuseppe Graziano che ribadiscono ancora una volta l’assenza totale di dialogo e di coinvolgimento dei territori e la scarsissima trasparenza sia da parte dell’ambito provinciale che della Regione Calabria, unica responsabile dell’ATC visto che non si è provveduto a rinnovare gli organi entro il 30 settembre scorso.
Che fine hanno fatto, quindi, gli oltre 200 mila euro spesi nel solo 2016 dall’Ambito Territoriale di Caccia ATC CS2? “Non soltanto i cacciatori, ma anche le popolazioni dei territori interessati – afferma Graziano – meritano risposte puntuali e precise sulle singole voci di bilancio, non certo la reiterata approssimazione e superficialità che continua a contraddistinguere, purtroppo, l’attuale gestione dell’ATC. Che offende l’intelligenza di tutti. Sono 29 i comuni che ricadono sotto la competenza dell’ATC CS2; oltre 3000 i cacciatori iscritti che versano annualmente una quota di 30 euro. Come viene utilizzata? L’ATC CS2 ha chiuso l’esercizio finanziario 2016 con il conto del bilancio approvato dal comitato di gestione e dai revisori dei conti, all’insaputa dei rappresentanti dei cacciatori che non hanno potuto esprimere il proprio parere sull’esame del bilancio e sulla relazione della gestione annuale, mai convocati per come previsto dallo statuto.
La sezione rossanese non ha pertanto avuto modo di accedere agli atti. Dall’acquisto della fauna per il ripopolamento della macchia mediterranea agli stipendi e ai salari, dalle spese per lavoro occasionale alle spese per i servizi, dai compensi per le consulenze tecniche e fiscale alla progettazione, dal rimborso spese forfettario, ai rimborsi chilometrici, fino alle spese di rappresentanza. Soltanto dopo diversi solleciti, la delegazione rossanese ha ottenuto, sulle spese e sulle entrate, delle risposte molto generiche e del tutto insoddisfacenti. E’ per queste motivazioni – conclude Graziano – che continuiamo a denunciare pubblicamente la violazione dei principi di economicità, trasparenza e correttezza nella gestione di un organo sul quale la Regione Calabria dovrebbe garantire più controllo”.
I COMUNI DELL’ATC CS2
Acri, Bisignano, Bocchigliero, Calopezzati, Caloveto, Campana, Cariati, Cervicati, Corigliano, Cropalati, Crosia, Longobucco, Luzzi, Mandatoriccio, Paludi, Pietrapaola, Rossano, San Cosmo Albanese, San Demetrio Corone, San Giorgio Albanese, San Giovanni in Fiore, San Lorenzo del Vallo, Santa Sofia d’Epiro, Scala Coeli, Spezzano Albanese, Tarsia, Terranova da Sibari, Terravecchia e Vaccarizzo Albanese.




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