Provincia
Voleva un posto di lavoro in cambio del voto, un arresto a Cassano allo Jonio
Tentata estorsione ai danni dell’ex sindaco, pregiudicato in manette per aver preteso ‘favori’ per il sostegno elettorale di Papasso
CASSANO ALLO JONIO (CS) – Sperava in un ‘baratto’ tra voto e lavoro mai avvenuto. I carabinieri della compagnia di Corigliano Calabro hanno posto agli arresti domiciliari un pregiudicato di Cassano all’Ionio con l’accusa di tentata estorsione aggravata continuata. Le indagini sono partite a seguito di varie denunce presentate dall’ex sindaco del Comune di Cassano all’Ionio, Giovanni Papasso, che lamentava di aver ricevuto numerosi messaggi intimidatori sia sul telefono cellulare sia su quelli in uso ai suoi amministratori comunali e conoscenti. L’autore di tali messaggi minatori pare sia un trentratreenne del posto Francesco Bruno, già noto alle forze dell’ordine. L’uomo è stato ritenuto dagli investigatori il presunto estorsore dopo l’analisi di tabulati telefonici, intercettazioni, registrazioni dei sistemi di video-sorveglianza e del telefono trovato nella sua abitazione contenente conversazioni e messaggi estorsivi indirizzati a Gianni Papasso. L’indagato pare abbia ripetutamente utilizzato una cabina telefonica pubblica per l’invio di alcuni dei messaggi intimidatori.
Dalla ricostruzione operata dall’Arma di Cassano all’Ionio le ragioni della tentata estorsione sarebbero da ricercare sulla pretesa dell’arrestato di ottenere un posto di lavoro dall’ex sindaco Papasso, verosimilmente, nel settore della raccolta e dello smistamento dei rifiuti, in cambio del suo sostegno elettorale a favore della lista di Papasso alle ultime elezioni amministrative del Comune del giugno 2016. Nonostante le querele presentate da Papasso, sotto la lente della Procura sono finiti anche una serie di messaggi non oggetto di denuncia da parte dell’ex sindaco di Cassano all’Ionio e dal contenuto ambiguo. Un comportamento che ha insospettito gli inquirenti portandoli ad approfondire una vicenda che resta ancora con i contorni non del tutto definiti e perciò oggetto di indagini finalizzate a far luce sull’ipotesi di corruzione elettorale contestata all’odierno arrestato e all’ex sindaco in relazione alle elezioni del 5 giugno 2016. L’ex sindaco di Cassano allo Jonio, si ricorda, è stato rimosso dalla propria carica dopo che il Consiglio dei Ministri nel novembre scorso ha sciolto il Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose.




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