Cosenza
Guccione, speculazione edilizia: “Il procedimento di adozione del Psc di Cosenza è nullo”
“Abbiamo iniziato questa battaglia qualche mese fa riuscendo oggi a bloccare una delle più grandi speculazioni edilizie della citta’ dei Bruzi. Il procedimento di adozione del Psc di Cosenza è ufficialmente nullo”.
COSENZA – Così Carlo Guccione, il capogruppo della coalizione “La Grande Cosenza” in conferenza stampa tenutasi ieri insieme all’avvocato Gabriella Marini Serra e al capogruppo del Pd in consiglio comunale, Damiano Covelli: “E’ un’ulteriore conferma dell’illegittimità del Piano strutturale comunale arriva adesso dal Dipartimento Infrastrutture della Regione Calabra che, con una nota del 14 marzo 2018, restituisce gli atti al Comune evidenziando diverse anomalie del procedimento. Sono stati variati gli indici territoriali di perequazione e compensazione con lo spostamento di milioni di metri cubi da una zona all’altra della citta’ senza richiedere un nuovo parere geomorfologico alla Regione Calabria. Inoltre il Comune, in seguito alla delibera di adesione al principio “consumo di suolo zero”, avrebbe dovuto produrre un nuovo Documento preliminare e convocare la Conferenza di pianificazione. Tutto cio’ non e’ stato fatto ed ecco perche’ la procedura di adozione del Psc e’ nulla, illegale”.
Secondo l’ultima nota del Dipartimento Infrastrutture della Regione Calabria infatti, “gli atti trasmessi, essendo privi della componente geologica, non consentono di valutare il Psc modificato” e si invita il Comune “a presentare la documentazione in maniera e idonea, cioe’ relativa al rilascio del parere di competenza del Psc modificato a seguito dell’adesione al principio di “consumo di suolo zero””.
“L’attuale Psc-Reu e’ sicuramente un atto viziato nella sua adozione. Il Comune di Cosenza sara’ costretto a revocarlo in autotutela – ha spiegato l’avvocato Gabriella Marini Serra – e laddove non lo dovesse fare dovra’ intervenire la Regione Calabria, in quanto Ente sovraordinato e preposto al controllo, e disapplicarlo. Si torna dunque alla vigenza del vecchio Piano regolatore e tutti gli atti emessi e consequenziali al Psc, come ad esempio quello riguardante il Parco del benessere, sono nulli. Ora inoltreremo la nuova documentazione alla Procura di Cosenza (a novembre fu presentato un esposto per fare chiarezza sull’adozione del Psc, ndr), visto che e’ stato seguito un iter amministrativo non propriamente limpido e adottato un procedimento di Psc senza il rispetto delle leggi. Non si esclude la possibilita’ che sull’iter siano stati realizzati degli abusi di ufficio”.
Il consigliere comunale Carlo Guccione aveva già evidenziato che “con la delibera subdola di giugno del 2017 venivano modificati gli indici di edificabilita’ occultando una serie di modifiche sostanziali al Psc”. Variazioni degli indici che vennero considerate, dal dirigente della Regione, come “variante dello strumento urbanistico”. Cio’ invalidava il precedente parere geomorfologico da parte della Regione. A questo punto Guccione, tramite l’avvocato Marini Serra, ha richiesto un parere alla Regione Calabria in merito alla correttezza o meno dell’iter amministrativo adottato dal Comune e la Regione Calabria-Settore Urbanistica ha rimarcato – con una nota del 20 febbraio scorso – le anomalie del procedimento di formazione del Psc evidenziando, in seguito alle varie modifiche, la mancata adozione del documento preliminare (adeguato e aggiornato), successivamente all’adesione con il principio di “consumo di suolo zero”, e la mancata convocazione della Conferenza di pianificazione per le specifiche verifiche.
“Vi e’ l’impossibilita’ oggettiva di consentire – ha sottolineato l’avvocato – una valutazione del Psc modificato in ordine alla compatibilita’ e alla coerenza della scelta di pianificazione con le condizioni geomorfologiche del territorio”. Ora bisognera’ ripartire daccapo. “Ci auguriamo che il Comune – ha affermato Guccione – non ci faccia perdere altro tempo e che si avviino subito tutte le procedure per un nuovo e corretto Piano strutturale comunale, aprendo magari un confronto anche con le citta’ di Rende e Castrolibero. Non c’e’ alcuna strumentalizzazione politica ma, visto le ultime indagini in corso che hanno messo in dubbio l’attivita’ dell’amministrazione comunale, bisogna che ognuno si assuma le proprie responsabilita’”.
“Oggi non possiamo che essere soddisfatti perche’ abbiamo difeso la citta’ e i cosentini da una enorme colata di cemento. Noi non ci siamo opposti a un atto deliberativo per mera opposizione – ha sottolineato Damiano Covelli -. Abbiamo letto con attenzione le carte e ci siamo accorti di questo “errore” che aveva l’obiettivo, con un atto di arroganza politica, di aumentare gli indici di edificabilita’ in alcune aree della citta’ (Gergeri e Vaglio Lise). A noi non interessa che il sindaco e la Giunta dicano “abbiamo sbagliato”, ma vogliamo che si compiano gli atti corretti e necessari per avviare l’iter del nuovo Psc che dovra’ ripartire dalla realizzazione della citta’ unica dell’area urbana di Cosenza e dalla collocazione del nuovo ospedale”.
LA RISPOSTA DEL COMUNE DI COSENZA
“Appare del tutto strano che si parli di speculazione edilizia nel PSC in fase di adozione quando nel PRG ancora vigente e l’ulteriore variante degli anni ‘90 dell’Architetto Rossi, periodo in cui la Sinistra aveva saldamente in mano il Comune di Cosenza, si era data la possibilità di edificare persino nelle “aiuole” e nelle “fioriere” della città. Detto questo il Nuovo PSC rinuncia a ben oltre 2 milioni di metri cubi di cementificazione a vantaggio del recupero della Città esistente ed in particolare negli edifici del ‘900. Rispetto alla conferenza stampa del dicembre scorso, dove erano stati mostrati in anteprima documenti ancora non pervenuti correttamente all’Amministrazione Comunale, – spiega in una nota l’Assessore alla Pianificazione Urbana e Mobilità Sostenibile del Comune di Cosenza Michelangelo Spataro – l’unica differenza sta nel fatto che si cita una risposta del Dipartimento Infrastrutture della Regione Calabria che, con una nota del 14 marzo 2018, restituirebbe gli atti al Comune di Cosenza, ancora non pervenuta.
Confermiamo senz’altro la nostra opinione di avere agito in piena correttezza tecnica e confermiamo altresì di ritenere che le modifiche apportate (che non modificano il disegno strutturale del Documento preliminare di PSC/REU né contravvengono in alcun modo a quanto nella Conferenza di pianificazione) non assumono rilevanza ai fini di una nuova espressione di parere del genio civile (come da LR 19/2002 ai sensi dell’articolo 13 della L. 64/1974 e dell’articolo 89 del d.p.r. 380/2001). Siamo certi in ogni caso che le dichiarazioni volte a sostenere nullo il PSC, non corrispondono alla realtà dei fatti. Quando arriverà la comunicazione ufficiale da parte della Regione Calabria ci muoveremo con i nostri Tecnici e Legali per proseguire nel nostro lavoro che riteniamo valido ed utile al nuovo modello di Città Europea.
In ogni caso, quando si afferma che si ritornerebbe alla vigenza del vecchio Piano regolatore e tutti gli atti emessi e consequenziali al Psc sarebbero nulli, si dichiara una grande falsità in quanto finchè il PSC non segue l’Iter amministrativo interno all’Amministrazione Comunale (vedi osservazioni pervenute e delibere conseguenziali) e definitiva approvazione della Regione Calabria, risulta sicuramente in vigore ancora il vecchio PRG. Invocare costantemente la trasmissione di atti alla Procura della Repubblica non è una pratica consona al nostro modo di fare politica che sicuramente è prerogativa di soggetti che non perdono occasione per denigrare l’operato di chi lavora nella massima trasparenza e per il bene comune. Ancora una volta, infine, in riferimento alle affermazioni del Consigliere comunale Guccione, si notano delle conflittualità argomentative in merito agli indici, visto che sugli stessi riesce ad esprimere più volte pareri discordanti”.



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