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Picchia e minaccia di morte la moglie, divieto di avvicinamento per un 54enne

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Picchia e minaccia di morte la moglie, divieto di avvicinamento per un 54enne

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commissariato polizia Rossano volante 5

Violenze tra le mura da circa vent’anni. La vittima, in fase di denuncia portava sulle gambe ancora i lividi degli ultimi maltrattamenti

 

ROSSANO – Veniva reiteratamente picchiata, ingiuriata e minacciata di morte dal marito, a seguito di continue liti famigliari, tutte avvenute di frequente anche alla presenza del figlio minore. La vittima prende coraggio e si rivolge alla polizia del commissariato di Rossano per denunciare una serie di maltrattamenti, caratterizzati da atti di violenza fisica, morale e psicologica. Questa mattina, dopo una serie di accertamenti investigativi, i detective del commissariato della polizia di stato diretti dal commissario capo Giuseppe Massaro hanno eseguito, la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare ed il divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla vittima nei confronti di L.G. di 54 anni  per il reato di maltrattamenti in famiglia, richiesta dal Procuratore della Repubblica di Castrovillari Facciolla e disposta dal Gip presso il Tribunale di Castrovillari Ciarcia

Le violenze e le percosse sono iniziate da molto tempo, circa vent’anni, ed hanno avuto un’escalation di violenza, terminata solo quando la vittima ha avuto il coraggio di denunciare. La donna il giorno della denuncia portava ancora sulle gambe i lividi di c’ò che subiva quotidianamente da parte di un marito che a volte tornava ubriaco, altre volte era insito ormai dover “punire” la moglie senza un perchè. Violenza che ricadeva anche sulla vita quotidiana del figlio ormai stretto nella morsa della paura. Quotidianamente fra le mura domestiche di molte famiglie si consumano violenze come quella descritta. Tali tragedie si prolungano anche per anni grazie al “muro del silenzio” ed all’indifferenza di chi circonda le vittime. Non denunciare soprusi ed angherie  potrebbe portare a violenze ancora più gravi, e vittime inconsapevoli potrebbero essere minori che subiscono violenza psicologica, essendo segnati indelebilmente per la vita.

Per tali motivi le donne e gli uomini della Polizia di Stato giornalmente sono impegnati in prima linea contro la violenza di genere, non solo in campagne informative, promosse negli istituti scolastici, nelle piazze e per le strade, (vedi il Camper della Polizia di Stato relativamente alla campagna voluta dal Dipartimento della P.S. “…. Questo non è amore”) ma anche con il personale operativo che prontamente interviene ad ogni richiesta di aiuto.

Il Questore della provincia di Cosenza dr. Giancarlo Conticchio, invita le donne ed i figli che subiscono violenze di qualunque genere, non solo all’interno del nucleo familiare, a denunciare all’Autorità Giudiziaria ed alle Forze dell’Ordine i maltrattamenti subiti, anche anonimamente, visto che a volte la paura di denunciare induce il soggetto attivo ad amplificare tutte le forme di violenza già impunemente poste in essere, da quella psicologica e fisica a quella sessuale, dagli atti persecutori del cosiddetto stalking allo stupro, fino al femminicidio. Anche solo una telefonata alle Forze di Polizia, seppur fatta in forma anonima, può interrompere “il cammino” della violenza, impedendo  che maltrattamenti si tramutino in reati ancora più gravi.

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