Cosenza
Stralcio 110 e lode: lo statino non è falso, assolti quattro imputati
Assolte con formula ampia per non aver commesso il fatto un tutor didattico, un addetta amministrativa e un capo ufficio della segreteria della facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università della Calabria
COSENZA – Nei mesi scorsi è stato chiesto lo stralcio della posizione di una studentessa, ai sensi dell’art. 129 c.p., da parte della difesa, alla quale è stato contestato il reato di falso in concorso con Lina Fortunata Candido (capoufficio), Valeria De Bonis, (addetta amministrativa) e Angela Magarò (tutor didattico e cultore della materia Filosfia terapeutica e semiotica). In pratica per gli inquirenti avrebbero concorso alla falsificazione dello statino degli esami.
Il giudice Granata si è espressa ieri, alla fine dell’udienza dibattimentale e dopo che il collegio difensivo (Candido è difesa dagli avvocati Giorgia Medaglia e Gianluca Acciardi; De Bonis è difesa dall’avvocato Gino Perrotta; Magarò è difesa dall’avvocato Pierluca Bonofiglio) ha discusso le varie posizioni dei propri assistiti, riuscendo a far evincere come il castello accusatorio non avesse alcuna fondatezza e che i quattro imputati erano totalmente estranei ai fatti. La sentenza emessa è stata di piena assoluzione perchè il fatto non sussiste. La studentessa è difesa dall’avvocato Scatozza del foro di Castrovillari.
Anche il processo “110 e lode” sta volgendo al termine. Manca poco alla chiusura dell’istruttoria dibattimentale e all’inizio della requisitoria da parte dell’accusa per poi passare la parola al collegio difensivo. L’inchiesta sui presunti falsi esami all’Unical, partì a seguito di un esposto presentato in Procura dall’ateneo di Arcavacata su presunte irregolarità nella tenuta dei registri che certificavano il sostenimento degli esami universitari alla facoltà di Lettere. Sessantuno gli indagati, tra studenti e personale di segreteria, accusati a vario titolo dei reati di falso e introduzione abusiva nel sistema informatico dell’ateneo. Un processo iniziato ad ottobre del 2014 dopo quasi due anni di indagini
Nel 2017 il processo iniziò nuovamente per tutti gli imputati per via dell’avvicendamento tra i giudici Angela Lucia Marletta, passata alla sezione civile, e Urania Granata. In questa fase ci fu un’altra richiesta di stralcio avanzata dalla difesa di Gambarara e Nano, i quali furono assolti. Adesso si attende la fine del processo che dall’apertura dell’inchiesta è salito a quota sette anni.



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