Provincia
“Comune Accordo”, ditte e funzionari comunali gestivano appalti e soldi
28 imprese che hanno creato un sistema che accontentava un po’ tutti che riusciva a funzionare nonostante le criticità delle varie imprese c’era anche una ripartizione territoriale. Si fa riferimento ad una linea tracciata su una cartina geografica dell’Italia sul Molise. Questa linea geografica in cui si divideva l’Italia in nord e sud dicendo “qui agisco io”. Qui si dà l’idea della strutturazione del sistema tanto che si era costituita una società ad hoc di servizi posta da tre – quattro addetti delle singole aziende che facevano una specie di regia del cartello delle singole imprese per poter presentare contestualmente e massicciamente le domande di partecipazione alle gare di appalto garantendo la vittoria ad una delle componenti del cartello. Il dato desolante è che questo sistema era risultato quasi perfetto grazie all’apporto dato dai funzionari dell’ufficio tecnico del comune. Abbiamo otto funzionari pubblici coinvolti che in alcuni casi non hanno adoperato controlli e in altri agevolavano il sistema. Molti dei ribassi garantiti da queste aziende erano elevati perché in corso d’opera venivano approvate delle varianti con l’appoggio dei funzionari coinvolti che superavano il limite previsto dalla legge che prevede in alcuni casi il 5, in altri il 30% dell’appalto fino all’80% o all’intero valore dell’appalto. Con questi aumenti anche di inutili valori non previsti e non urgenti ricambiavano l’azienda per il ribasso notevole con cui si era aggiudicato l’appalto.
LEGGI ANCHE



Social