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L’agronomo della Lega Castelli “ecco i tre requisiti del manto erboso per poter giocare”
Non si placano le polemiche e le accuse dopo il “niet” del direttore di gara Piscopo di Imperia allo svolgimento di Cosenza- Verona. In attesa della sentenza del giudice sportivo l’agronomo della Lega ha spiegato quale siano le tre condizioni fondamentali per lo svolgimento della gara. Nel frattempo il capitano Angelo Corsi lancia un messaggio a tutti i tifosi “Siamo caduti mille volte, ma ci siamo sempre rialzati”
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COSENZA – Doveva essere una giornata di festa ed invece si è trasformata in un flop senza precedenti con annesse accuse roventi e rimpalli di responsabilità. E mentre 10.000 persone rimanevano accalcate per ore sotto il sole cocente davanti i cancelli chiusi in attesa di una comunicazione (che arriverà solo mezzora dopo l’orario prestabilito), il signor Piscopo di Imperia, al termine di una giornata ad altissima tensione, decideva di non far disputare la gara per l’impraticabilità del manto erboso del Marulla, finito solo un giorno e mezzo prima ma ritenuto troppo pericoloso per l’incolumità dei calciatori. Risultato? Probabile sconfitta a tavolino e un mare di polemiche iniziate già dalla mattina per il caos abbonamenti. Ma c’è anche chi accusa la Lega per la disparità di trattamento, visto che ieri a Lecce con il campo del Via del Mare finito e rizollato sabato, si è giocato senza problemi anche se obbiettivamente, nonostante l’estetica dei due manti erbosi fossero del tutto simili, a Cosenza le condizioni del prato non erano favorevoli allo svolgimento della gara al contrario di quanto accaduto a Lecce ma anche a Pescara dove invece si è giocato regolarmente.
In questi giorni il personaggio del momento, finito al centro della diatriba, è l’agronomo di fiducia della Lega Giovanni Castelli. Da oltre 20 anni si occupa, per conto della FIGC (Federazione italiana giuoco calcio) e della Lega Nazionale Professionisti di Serie A e B, del controllo gestionale dei manti erbosi di tutti i campi di calcio di serie A e B. L‘agronomo, come riportato questa mattina da Antonio Calusi su RLB nell’approfondimento della trasmissione Vita da Lupi, ha rilasciato una dichiarazione alla Gazzetta dello Sport dove ha spiegato che vi sono tre requisiti fondamentali per far si che un manto erboso abbia l’ok alla disputa di una gara. Il primo requisito richiesto è quello antinfortunistico, ovvero non vi devono essere condizioni che mettano a rischio la sicurezza dei calciatori. Il secondo parametro è quello prestazionale, ovvero si deve poter giocare bene: dal rimbalzo del pallone fino all’interazione biomeccanica tra la superficie e il giocatore. Il terzo parametro, che chiaramente mancava sia a Cosenza, Pescara e Lecce, è quello puramente estetico. Requisiti che l’arbitro della gara, il signor Fabio Piscopo, ha ritenuto insoddisfacenti anche se però rimanere forte il dubbio dei due pesi e due misure visto che a in altri campi è stato dato l’OK.
Domani sapremo cosa deciderà il giudice sportivo (che farà riferimento al referto arbitrale) e quale tipo di sanzione sarà comminata al Cosenza che, come riporta l‘articolo 17 del codice di giustizia sportiva (inerenti alla disputa delle gare) è ritenuta responsabile, anche oggettivamente, di fatti o situazioni che abbiano influito sul regolare svolgimento di una gara o che ne abbiano impedito la regolare effettuazione ed è punita con la perdita della gara stessa con il punteggio di 0‐3. A prescindere da tutto, è ovvio che il Cosenza Calcio è pronto a fare immediatamente ricorso in tutte le sedi.
Nel frattempo il capitano rossoblu Angelo Corsi ha lanciato un messaggio a tutti i tifosi del Cosenza, delusi dopo la disfatta di sabato “Siamo caduti mille volte, ma ci siamo sempre rialzati. E ogni volta siamo arrivati dove nessuno immaginava… Qualunque cosa accada noi saremo insieme, più forti di prima… ❤️?”



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