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‘Riace non si arresta’ migliaia di persone in corteo per Mimmo Lucano (FOTO)

Calabria

‘Riace non si arresta’ migliaia di persone in corteo per Mimmo Lucano (FOTO)

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Il paese è stato avvolto da un’ondata di solidarietà. Centinaia di manifestanti provenienti da fuori regione

 

RIACE (RC) – ‘Mimmo libero’ è il grido unanime che rimbomba oggi a Riace. Dalle prime stime sembrerebbe siano almeno 5mila le persone che si sono radunate all’ingresso del piccolo comune reggino che conta 2.300 abitanti per dare vita al corteo. La manifestazione indetta in segno di solidarietà con il primo cittadino di Riace, attualmente ristretto agli arresti domiciliari con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e illecitolucano 1 affidamento del servizio di raccolta rifiuti, ha riscosso un notevole seguito in tutto il Paese. Diversi i bus arrivati da fuori Regione (soprattutto Puglia, Basilicata, Campania, Sicilia) e dalle altre città della Calabria (almeno cinque da Cosenza). “Riace non si arresta” lo slogan della protesta che ad ora pare abbia già invaso l’intero centro di Riace dove i manifestanti stanno sfilando diretti verso l’abitazione in cui dimora Domenico Lucano. Balli e canti dei migranti hanno animato la manifestazione in cui Riace è stata letteralmente invasa da centinaia di persone che hanno espresso la propria solidarietà al primo cittadino noto per i progetti di accoglienza ed inclusione. Affacciato dalla finestra il sindaco di Riace, attualmente sospeso dalle sue funzioni, ha atteso il corteo salutando la folla che intonava Bella Ciao con un pugno alzato. Affiancato dai familiari piu’ stretti, visibilmente commosso non è riuscito a trattenere le lacrime. Sotto casa di Lucano, in mezzo al corteo conclusosi sotto la pioggia battente, c’é l’ex presidente della Camera Laura Boldrini cittadina onoraria di Riace dal 2013.

 

“La magistratura fa il suo lavoro e il suo dovere – ha detto Laura Boldrini – nel rispetto della Magistratura oggi siamo qui a manifestare vicinanza al sindaco Mimmo Lucano che vive questo momento per lui difficile anche a livello personale. Quindi mi sembrava giusto essere qui, conosco il sindaco da moltissimi anni, ho partecipato anche alle diverse fasi di sviluppo di questo esperimento che ha voluto mettere insieme piu’ esigenze, quelle del territorio, che rischiava lo spopolamento, e quelle delle persone venute da lontano, che avevano bisogno di pace e di sicurezza. Questo e’ la sintesi di quella sua visione, di quel suo ideale di societa’, e’ una sintesi che e’ riuscita a restituire a questo territorio una situazione di sostenibilita’, quindi a me sembra che sia qualcosa di utile, da salvaguardare, una buona pratica, che al di la’ della vicenda giudiziaria, io ho fiducia che Lucano sapra’ dimostrare la sua totale estraneita’ a quanto oggi gli viene attribuito, quindi al di la’ di questo l’esempio Riace deve rimanere come un esempio da seguire. Il ministro Salvini dovrebbe sapere che c’e’ la presunzione di innocenza, lui che e’ indagato per sequestro di persona aggravato non dovrebbe gioire tanto. Magari Salvini – ha aggiunto la Boldrini -dovrebbe darsi un po’ piu’ da fare e gioire per l’arresto di qualche capo di ‘ndrina o quando la criminalita’ organizzata viene sradicata dai territori italiani. Invece gioisce perche’ Lucano e’ agli arresti domiciliari. Insomma mi sembra ben poca cosa. Qui si e’ sviluppato un progetto visionario di Lucano che non voleva arrendersi allo spopolamento del suo paese. Qui c’e’ il modello che dice che insieme si puo’ stare e fa bene a tutti, ai locali e a chi viene da fuori”.

 

LE DICHIARAZIONI DEL FRATELLO GIUSEPPE LUCANO

“Mimmo non ha nulla da nascondere e adesso e’ un po’ piu’ sollevato, anche grazie alla grande solidarieta’ che sta ricevendo in queste ore”. Cosi’ Giuseppe Lucano, fratello del sindaco di Riace, Domenico, parlando con i giornalisti a margine della manifestazione a sostegno del primo cittadino, in corso nel comune in provincia di Reggio Calabria. “Mimmo – ha aggiunto Giuseppe Lucano – pensa e non pensa a motivi politici dietro la sua vicenda, in realta’ non e’ facile da dire perche’ l’indagine e’ iniziata due anni fa, quando c’era un altro governo. Comunque il suo e’ un modello di accoglienza che, soprattutto in quest’area della Locride, ha dato fastidio, perche’ Mimmo ha creato una barriera a ingerenze esterne, e questo e’ importante. E’ comunque innegabile che in questo momento anche in Italia spira un vento particolare, un vento di razzismo e intolleranza, e il nostro modello – ha concluso Giuseppe Lucano – e’ l’esatto opposto di questo vento”.

 

LA REAZIONE DEL VICEPREMIER MATTEO SALVINI

“Qualche migliaio di persone di sinistra, tra cui Laura Boldrini, ha manifestato solidarietà al sindaco di Riace finito ai domiciliari con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Quando scoppiò il caso Diciotti l’Anm difese il pm tuonando ‘basta interferenze’, mentre Mattarella ricordò che ‘nessuno è al di sopra della legge’. Ora diranno le stesse cose?” E’ quanto afferma il ministro dell’interno e vicepremier Matteo Salvini commentando la manifestazione a Riace per esprimere la solidarietà a Domenico Lucano.

 

LA VISITA DEL GOVERNATORE DELLA REGIONE CALABRIA MARIO OLIVERIO

Il Presidente della Regione, Mario Oliverio, a seguito delle decisioni della magistratura che hanno consentito a Mimmo Lucano di poter incontrare amici e conoscenti, lo ha incontrato ieri sera presso la sua abitazione. A raccontare dell’incontro è lo stesso Oliverio, attraverso una breve dichiarazione: “Ieri sera -afferma-  ho incontrato Mimmo a casa sua. Oggi, come ieri, sono al suo fianco. Sicuro della sua onestà, fiducioso nella giustizia e certo che sarà chiarito ogni aspetto di questa vicenda”. Nei giorni scorsi, come si ricorderà, il Presidente della Regione aveva già espresso piena vicinanza e solidarietà a Lucano. “Sono perfettamente a conoscenza di quello che era Riace un tempo e di quello che Riace è oggi. Sono perfettamente a conoscenza che il modello di integrazione di Riace che dovrebbe essere -e invece non è- l’accoglienza nel nostro Paese”.

 

LA MANIFESTAZIONE Di MILANO

Un presidio di solidarieta’ a Mimmo Lucano, il sindaco di Riace arrestato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, e’ stato organizzato questo pomeriggio anche a Milano in Piazza San Babila. Oltre un migliaio le persone che si sono radunate nella piazza, (chiusa per una parte, al traffico sul lato di corso Monforte). Diverse le sigle riunite: Rifondazione Comunista, Liberi e Uguali, Possibile e le associazioni Emergency e i Sentinelli; presenti anche i sindacati di base e i centri sociali tra cui Cantiere e Lambretta. Gli organizzatori della manifestazione sono riuniti sotto le reti “Nessuna persona e’ illegale”, nata dopo la manifestazione del 20 maggio 2017, e “Milano antifascista antirazzista meticcia e solidale”. Diversi gli striscioni esposti tra cui uno che rappresenta il sindaco riacese stilizzato insieme ad un bambino di colore, con al fianco la scritta: “Quando l’ingiustizia diventa legge, la resistenza e’ un dovere”. Su un altro lenzuolo e’ ritratto invece il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, il cui volto e’ incluso in un divieto d’accesso a fianco alla scritta “No Salvini Day”. Previsto un collegamento con l’analoga manifestazione in corso nel paesino calabrese nel momento in cui verra’ letta una lettera inviata proprio da Lucano ai suoi concittadini.

 

LA MANIFESTAZIONE DI TORINO

Centinaia di persone, esponenti dei sindacati di base, di alcuni partiti di sinistra e dei centri sociali si sono dati appuntamento, oggi pomeriggio a Torino, sotto la Prefettura in piazza Castello, per esprimere solidarietà a Domenico Lucano, il sindaco di Riace messo agli arresti domiciliari per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. I manifestanti hanno sfilato per le vie del centro città dietro uno striscione con su scritto: “L’obbedienza non è una virtù. Torino per Riace. Mimmo libero”. Molti gli slogan: “intolleranza no. Accoglienza sì”, “Divisi siamo niente, uniti siamo tutto. Organizziamoci”, “Riace. Riscatto in terra di ‘Ndrangheta”, “Se l’ingiustizia diventa legge, la resistenza è un dovere”.

 

LA MANIFESTAZIONE DI PESCARA

 

Anche Pescara si mobilita per il sindaco di Riace, Mimmo Lucano. Al presidio, in piazza Sacro Cuore, hanno aderito Cgil, Abruzzo social Forum, Anpi Pescara, Arci Pescara, Articolo Uno-Mdp Pescara, Partito della Rifondazione Comunista Abruzzo, Potere al Popolo Abruzzo, Sinistra Italiana Pescara, SPI-CGIL Pescara, Unione Inquilini Pescara, Cgil Welcomes Immigrazione, Deposito dei segni Onlus, Fiom-CgilPescara, Giovani Comuniste/i Pescara, “Gli Amici di Peppino” Moscufo, Kabawil solidarieta’ America Latina, Movimentazioni, Nilsa, Paese Comune San Giovanni Teatino. “Mi sembra giusto e doveroso – dice Gianni Melilla, ex deputato di Sel – manifestare la nostra solidarieta’ ad un sindaco che e’ un esempio a livello internazionale. Il fatto che sia inquisito e, addirittura, agli arresti domiciliari per avere fatto, secondo me, nient’altro che il proprio dovere di sindaco, la dice lunga sulla fase politica che viviamo nel nostro paese. Chi si impegna sui temi della solidarieta’ e’ quasi criminalizzato. Purtroppo, nel paese ormai c’e’ l’alito cattivo fatto di xenofobia, paura per gli stranieri, paura per i diversi. Questo non va bene. Nessuno dice che i processi di immigrazione debbano essere incontrollati, ma – afferma l’ex parlamentare – tutti noi dobbiamo essere consapevoli che non e’ possibile girare la testa dall’altra parte. C’e’ un continente, quello africano, in ebollizione, in cui purtroppo si muore di fame, ci sono guerre, violenze, stupri. Da li’ si scappa e si cerca un futuro.

 

Noi come europei dobbiamo essere consapevoli che questi processi non si interromperanno chiudendo la saracinesca. I problemi – aggiunge – non si risolveranno se ci giriamo dall’altra parte. Bisogna con intelligenza creare sviluppo in quelle realta’, quindi, aiutarli con una politica di cooperazione internazionale e poi sapere che chi ha bisogno e diritto, in base alle leggi, alle convenzioni internazionali e alla Costituzione italiana, al rifugio, all’asilo politico, deve averlo, perche’ – conclude Melilla – sono leggi che abbiamo sottoscritto e non possiamo venire meno a queste cose”. “Quello che sta accadendo – sostiene Renato De Nicola, di Abruzzo Social Forum – e’ la prova che c’e’ un clima di xenofobia e razzismo che arriva fino ai livelli di bloccare l’attivita’ di un Comune. Un Comune – prosegue – che ha testimoniato negli anni di sapere fare l’integrazione e sapere riempire quel vuoto creato dall’immigrazione italiana all’estero, prodotto del non lavoro che c’era in quelle zone, e, quindi, che ha dato un esempio positivo di come si puo’ integrare e utilizzare l’immigrazione per creare socialita’. Siamo qui per dire che il modello Riace e’ quello che ci piace piu’ di tutti, al di la’ delle conseguenze giuridiche o meno che possano esserci. Ci sono e continueranno ad esserci migranti per fame, guerra o semplicemente perche’ vogliono spostarsi, e noi non possiamo dare risposte solo emergenziali. Dobbiamo – conclude De Nicola – dare risposte concrete ed oggettive, che tengano conto della realta’”.

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