Segnala una notizia

Hai assistito a un fatto rilevante?
Inviaci il tuo contributo.

Richiedi info
Contattaci

Cosenza, ispezionati 94 depuratori: 17 inquinavano, 14 sequestrati e 30 denunce

Provincia

Cosenza, ispezionati 94 depuratori: 17 inquinavano, 14 sequestrati e 30 denunce

Pubblicato

il

depuratore san martino finita 02 1

Le ispezioni della Procura sono avvenute su 30 comuni del cosentino. Accertate gravi criticità del sistema di depurazione. Le violazioni che hanno riguardato l’illecita gestione dei rifiuti, scarico di acque reflue sul suolo, distruzione e deturpamento di bellezze naturali

.

COSENZA – La Procura della Repubblica di Cosenza diretta dal Procuratore capo Mario Spagnuolo, ha predisposto una serie di controlli finalizzati alla verifica degli impianti di depurazione presenti nel proprio ambito di competenza. Una campagna di controllo delegata al NIPAAF (Nucleo Investigativo di Tutela Ambientale e Agroalimentare) che si è avvalso dei Carabinieri Forestale presenti sul territorio, volta ad accertare il corretto funzionamento dei depuratori comunali e le eventuali alterazioni dell’ambiente causate da eventuali malfunzionamenti provocassero alterazioni dell’ambiente.

 

Procuratore Spagnuolo Mario

Il Procuratore capo della Procura della Repubblica di Cosenza Mario Spagnuolo

 

Controllati 94 impianti in 38 comuni. 17 i casi di violazione penale

L’attività di controllo iniziata nel mese di febbraio, ha interessato 38 comuni nei quali sono stati verificati 94 impianti di depurazione. In 17 casi sono state accertate violazioni di natura penale con la ricezione di altrettante informative di reato e la denuncia di 30 soggetti tra amministratori, tecnici comunali e rappresentanti delle ditte incaricate della gestione dell’impianto. Le violazioni che hanno riguardato l’illecita gestione dei rifiuti, scarico di acque reflue sul suolo, distruzione e deturpamento di bellezze naturali. 14 gli impianti sequestrati che si aggiungono ai 19 impianti già sequestrati nel corso delle ultime attività dai Carabinieri Forestale. Le sanzioni amministrative elevate sono state 55 e hanno riguardato la mancata tenuta dei registri di carico e scarico, lo scarico di acque reflue in assenza delle autorizzazioni previste dalla normativa, per un importo complessivo che verrà determinato dall’autorità amministrativa da 330.000 € a 3.300.000 €.
Inoltre 50 degli impianti sottoposti a verifica sono infatti risultati privi di autorizzazione allo scarico, 24 impianti sono stati rinvenuti in stato di totale abbandono privi di qualunque tipo di manutenzione e di energia elettrica.

 

Le attività di verifica hanno evidenziato diffuse alterazioni dell’ambiente, in particolare nei corsi d’acqua che ricevono i reflui non depurati e nelle falde acquifere. La circostanza che 50 impianti siano sprovvisti di autorizzazione allo scarico, determina che si sottraggano al monitoraggio della qualità del refluo e ai controlli della Pubblica Amministrazione. Dall’attività investigativa finora condotta emergono gravi criticità del sistema di depurazione nel circondario di Cosenza che si riflettono sulla tutela della salute del gruppo sociale. La Procura della Repubblica di Cosenza nell’ambito di uno specifico protocollo di lavoro prosegue le investigazioni finalizzate all’accertamento di ulteriori condotte penalmente valutabili.

 

Maladepurazione, Ferrara (M5s): “Non c’è mai stata volontà politica per migliorare il sistema”

“I dati divulgati oggi sui controlli e sulle relative gravi criticità riscontrate sugli impianti di depurazione in provincia di Cosenza sono allarmanti. Ormai il tempo delle parole, delle rassicurazioni, delle promesse è finito: servono provvedimenti immediati”. L’europarlamentare del Movimento 5 Stelle, Laura Ferrara, commenta l’ispezione della Procura in 30 Comuni del cosentino.
“L’illecita gestione dei rifiuti – continua la Ferrara -, lo scarico di acque reflue sul suolo, la distruzione e il deturpamento di bellezze naturali sono sono alcune delle violazioni riscontrate dal Nipaaf, che ci consegna un quadro a tinte fosche e ci restituisce una fotografia difficile da osservare. Ma il nostro compito ci impone di capire le cause, trovare rimedi e metterli in pratica”.

“Qualche giorno fa denunciavo l’inesistenza della banca dati sulla programmazione ed attuazione degli interventi ai sistemi di depurazione che la Regione avrebbe dovuto predisporre e aggiornare semestralmente – asserisce l’europarlamentare – e questo rappresenta un altro tassello del lassimo generalizzato che non aiuta quel processo di trasaprenza e di ammodernamento di cui il sistema depurazione calabrese ha immensamente bisogno”.
“Siamo sempre più convinti che il potenziamento dei controlli, e quindi la prevenzione, sia la strategia d’azione migliore per iniziare un percorso virtuoso che però – conclude la Ferrara – ha bisogno soprattutto della volontà politica, per rimettere le cose a posto”.

Pubblicità
Pubblicità .

Categorie

Social

quicosenza

GRATIS
VISUALIZZA