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Processo “Breakfast”. Pm chiede 4 anni e mezzo per l’ex Ministro Scajola

Calabria

Processo “Breakfast”. Pm chiede 4 anni e mezzo per l’ex Ministro Scajola

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Il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo ha chiesto una condanna quattro anni e sei mesi di reclusione nei confronti dell’ex ministro dell’Interno e attuale sindaco di Imperia Claudio Scajola. Chiesti anche 11 anni e mezzo per la moglie dell’ex deputato Amedeo Matacena

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REGGIO CALABRIA  – Condannare l’ex ministro dell’Interno, Claudio Scajola, a quattro anni e mezzo di reclusione. Questa la richiesta del Procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo, a conclusione della sua requisitoria nel processo “Breakfast” nell’aula bunker di Reggio dove si è celebrato il processo. Centodue le udienze complessive e una lunghissima istruttoria dibattimentale alle quali l’ex Ministro dell’Interno ha voluto presenziare quasi sempre. L’attuale sindaco di Imperia Scajola è accusato di procurata inosservanza della pena per il presunto tentativo di favorire la latitanza di Amedeo Matacena,  latitante a Dubai e condannato definitivamente a tre anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. Lombrado, nella sua comunque dura requisitoria, ha detto “No all’aggravante mafiosa“.

Oltre alla richiesta di condanna per Scajola a 4 anni e mezzo di reclusione, il procuratore aggiunto ha chiesto una condanna a 11 anni e 6 mesi per Chiara Rizzo, moglie dell’ex parlamentare Matacena, 7 anni e 6 mesi di reclusione per Martino Politi e Maria Grazia Fiordelisi collaboratori della famiglia Matacena. Lunedì 11 novembre, il legale di Scajola pronuncerà la propria arringa difensiva. La sentenza è attesa per lunedì 2 dicembre.

 

Scajola “ il castello accusatorio principale nei miei confronti è già caduto

“Quella che è stata formulata è la richiesta dell’accusa. Che ha già quanto meno rivisto il suo stesso piano accusatorio iniziale. Ne prendiamo  atto”. Lo ha detto all’ANSA l’ex ministro dell’Interno, Claudio Scajola, facendo riferimento alla richiesta di condanna a suo carico a quattro anni e mezzo di reclusione da parte del Procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo. “Dopo 5 anni di vivisezioni e udienze fiume, spesso assai  fantasiose – ha aggiunto Scajola – dal canto mio non posso fare altro che ribadire lo stesso concetto: sì, ho provato a  interessarmi per sapere se esisteva la possibilità legale dell’asilo politico a Matacena. Asilo peraltro mai ottenuto. Ma
mi pare che tutto questo sia già emerso chiaramente nelle 102 udienze fin qui dibattute. Siamo arrivati finalmente alle conclusioni del pubblico ministero, che non ha assolutamente guardato l’esito del processo e delle testimonianze. Di positivo, se così possiamo dire – ha concluso Scajola – c’è che il castello accusatorio principale nei miei confronti è già caduto nella sua stessa richiesta. Sul resto, ribadiremo punto per punto, con i miei avvocati, tutto ciò che non è stato considerato da parte del pm”.

https://quicosenza.it/news/dal-mondo/267416-associazione-segreta-per-agevolare-la-ndrangheta-e-la-latitanza-di-matacena

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