Calabria
Il Governo ascolta il Sud e ordina “vietato spostarsi in un comune diverso”
La nuova ordinanza siglata dai ministri Lamorgese e Speranza per evitare le fughe di persone verso Sud dopo l’ulteriore stop alle attività produttive. Alle persone è fatto divieto di spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati in un comune diverso da quello in cui si trovano
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COSENZA – Alla fine il Governo ha accolto le richieste della Calabria (che nella notte aveva emanato un’ordinanza chiudendo l’accesso alla regione) e di tutte le altre regioni del Sud per fermare una pericolosa fuga dalle zone del nord. In vigore un’ordinanza che da oggi, di fatto, vieta a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati in un comune diverso da quello in cui si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute. L‘ordinanza adottata congiuntamente dal ministro della Salute e dal ministro dell’Interno che rimarrà efficace fino all’entrata in vigore di un nuovo decreto del presidente del Consiglio dei ministri, di cui all’articolo 3 del decreto legge numero 6/2020. La ratio è quella di evitare le fughe di persone verso Sud dopo l’ulteriore stop alle attività produttive annunciato ieri al premier Giuseppe Conte. Questa mattina il governatore della Campania Vincenzo De Luca, in un colloquio con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, aveva sollecitato l’adozione di misure drastiche per bloccare il prevedibile flusso di cittadini di ritorno al Sud e in Campania per la chiusura di attività produttive.
Viaggiatori bloccati alla stazione di Milano
Qualcuno ha anche pianto alla stazione Centrale di Milano quando si è visto respingere alla partenza dei treni diretti a Salerno e Napoli perché non ha passato i controlli diventati più stringenti dopo le recenti direttive che limitano gli spostamenti. I passeggeri, non molti alle partenze, sono stati sottoposti a rigorose e approfondite verifiche dell’autocertificazione e dei documenti e anche a quelli della temperatura corporea. Una decina, complessivamente, quelli che non avevano i requisiti. Numeri, invece, i passeggeri giunti con un’autocertificazione incompleta che hanno dovuto integrarla dopo i suggerimenti dei poliziotti. Alcuni non ce l’hanno fatta oppure non avevano proprio ragioni comprovate per spostarsi . Al di là dello sconforto e qualche pianto, hanno ripreso le loro valige e sono tornate a casa, salvo un giovane campano che ha cominciato una discussione molto animata con gli agenti prima che fosse mandato via, non prima di aver causato anche momenti di tensione.



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