Cosenza, due giorni di proteste dei lavoratori delle mense scolastiche e aziendali

Domani alle 10 sit-in dei lavoratori della Siarc in via Alimena, sotto la sede dell’Asp di Cosenza. L’altra manifestazione si terrà mercoledì alle 10, dinnanzi la Prefettura, dove si ritroveranno i lavoratori delle mense scolastiche e universitarie

COSENZA – Due giorni di manifestazioni e sit-in a Cosenza dei lavoratori che appartengono al comparto delle mense nelle scuole, negli ospedali e nelle strutture pubbliche. Ad annunciarlo, nell’ambito di una mobilitazione nazionale, le sigle sindacali organizzatrici Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil. La prima riguarderà i lavoratori della Siarc, l’azienda che si occupa della refezione ospedaliera dello spoke di Corigliano-Rossano, Paola e Cetraro, che nonostante abbiano lavorato ininterrottamente durante la pandemia, avanzano diverse mensilità. “Secondo l’azienda – ha dichiarato Annalisa Assunto segretario della Filcams Cgil di Cosenza – il problema è da ricondurre al mancato saldo delle fatture da parte dell’Asp di Cosenza, per questo abbiamo chiesto e protocollato numerose richieste di incontro alla direzione sanitaria, ma ad oggi nessuno ci ha risposto. Ragion per cui, domani alle 10 saremo sotto la sede di via Alimena dell’Asp per chiedere delucidazioni e risposte per i lavoratori”.

La seconda manifestazione si terrà mercoledì alle 10 dinnanzi la Prefettura di Cosenza e riguarderà i lavoratori delle mense scolastiche e universitarie. “La situazione delle lavoratrici e dei lavoratori delle mense e pulizie scolastiche e aziendali continua ad essere grave – ha poi spiegato Annalisa Assunto – e a presentare questioni irrisolte, nonostante le richieste delle Organizzazioni sindacali a tutti i livelli. Si tratta di lavoratori in difficoltà che hanno ottenuto assegni di cassa integrazione irrisori e molti vedranno sospesi i loro contratti con la fine dell’anno scolastico, rimanendo per questi mesi senza retribuzione, senza ammortizzatori e senza possibilità di ricercare una nuova temporanea occupazione preclusa dagli effetti della crisi in atto. Senza una prospettiva certa rispetto ai tempi e alle modalità di ripresa dei servizi per l’anno scolastico 2020/2021”.

I sindacati chiedono la proroga per almeno 27 settimane degli ammortizzatori con causale “Covid-19” per tutti i lavoratori e celerità nei pagamenti delle indennità da parte dell’Inps; la ripresa dell’anno scolastico a settembre, in presenza e in sicurezza per tutti; l’accesso agli ammortizzatori sociali ordinari senza condizionalità rispetto al committente per le imprese e i lavoratori delle mense e delle pulizie cosidette “aziendali”; una riforma degli ammortizzatori sociali per non discriminare i lavoratori in appalto e risposte strutturali per i lavoratori part-time ciclici e infine, misure di sostegno economico straordinarie per affrontare l’emergenza.