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Cosenza, grillini all’attacco: “da ex hotel Jolly a Museo del Nulla”

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Cosenza, grillini all’attacco: “da ex hotel Jolly a Museo del Nulla”

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Museo Alarico 1

Meetup Cosenza e Oltre: “abbiamo appreso in questi giorni che sono iniziati i lavori per la realizzazione del Museo di Alarico, costato la bellezza di 7 milioni di euro”

 

COSENZA – “Un nuovo museo che sorgerà al posto dell’ex hotel Jolly, un vecchio eco-mostro tra la città vecchia e la città nuova. Dopo l’abbattimento dell’hotel ci si avvia alla realizzazione di una struttura museale per la bellezza di 7 milioni di euro che, dai rendering circolati in tutti questi anni, risulta essere ancor più impattante del precedente e completamente inadatto al contesto storico culturale.” Questo il duro attacco di Meetup Cosenza e Oltre. “Praticamente, – continuano i grillini – ci si accinge a sostituire con questa operazione, un ecomostro ormai datato, con un un altro di nuova generazione tra l’altro scopiazzato da un edificio visto all’Expo di Shanghai del 2010 (come si scorge nella foto), quindi ancor di più fuori dal contesto storico architettonico della città.

museo alarico

Il museo, inoltre, verrà costruito in area R4, e ci si chiede quali saranno le opere di mitigazione del rischio idrogeologico che verranno realizzate. Altro denaro sprecato per qualcosa che non conterrà nulla (infatti i cosentini lo definiscono il Museo del Nulla), perché di Alarico nulla è stato ritrovato fino ad oggi. Ma ciò che vorremmo fare è porre l’attenzione su tutte le anomalie nel procedere che hanno, sin dall’inizio, caratterizzato la costruzione di questo pseudo-museo. Non è la prima volta che chiediamo venga esibita la documentazione completa relativa ai lavori. A cominciare dal progetto esecutivo per finire alle autorizzazioni, ai nulla osta paesaggistici e all’autorizzazione sismica.

Chiediamo innanzitutto al sindaco di Cosenza se è in possesso di tutta la documentazione necessaria e di esibirla pubblicamente. Inoltre, chiediamo anche con quali fondi intende realizzare i lavori, visto il dissesto comunale e le tante altre priorità che la città avrebbe, specialmente in questo difficile periodo di pandemia. Per quali motivi non sono stati attratti capitali per la messa in sicurezza delle abitazioni abbandonate e pericolanti del centro storico? Sette milioni di euro, riteniamo, sarebbero stati sufficienti almeno ad impedire l’imminente crollo degli edifici di uno dei centri storici più importanti d’Italia. Quando smetteremo di vendere fumo ed inizieremo ad investire sul territorio in modo professionale, ecologico e lungimirante? Sperando in un celere riscontro da parte dell’amministrazione comunale, siamo fiduciosi che nessun lavoro inizierà in mancanza delle dovute autorizzazioni.”

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