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Fioritura algale, tavolo tecnico in Regione con alcuni comuni del Tirreno cosentino

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Fioritura algale, tavolo tecnico in Regione con alcuni comuni del Tirreno cosentino

La fioritura causa cattivi odori e l’alterazione del colore dell’acqua. De Caprio “pianificare il monitoraggio delle acque”

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Fioritura Algale

CATANZARO – «Sul fenomeno della fioritura algale è necessario pianificare in modo articolato il monitoraggio del mare e la comunicazione sull’argomento, attraverso azioni condivise con sindaci e cittadini». È quanto ha dichiarato dall’assessore regionale all’Ambiente, Sergio De Caprio, nel corso di un tavolo tecnico istituzionale, avviato ufficialmente oggi, con i sindaci di Longobardi, Fiumefreddo, Cleto, Falconara Albanese, Belmonte e San Lucido per affrontare il fenomeno della fioritura algale che si manifesta, tra luglio e agosto, lungo le coste della Calabria. Al tavolo ha preso parte anche l’assessore regionale al Turismo, Fausto Orsomarso. I sindaci hanno ribadito la necessità del monitoraggio costante delle coste e del mare della Calabria.

«SOSTEGNO ALL’ARPACAL»

«La fioritura microalgale – ha spiegato De Caprio – causa l’alterazione del colore delle acque e provoca spesso anche cattivi odori. Si tratta di episodi facilmente spiegabili, innocui per la balneazione, e approfonditi negli anni in maniera scientifica dai carabinieri del Noe e dalla Capitaneria di porto. Per questo è necessario puntare su una corretta informazione e, soprattutto, mettere nelle condizioni l’Arpacal di poter svolgere il monitoraggio sugli 800 chilometri di costa calabresi. È fondamentale – ha aggiunto – sostenere una battaglia comune per il sostegno all’Arpacal. In tal senso, ho chiesto al commissario della sanità, Guido Longo e al ministro della Salute, Roberto Speranza, di raddoppiare il fondo da assegnare all’Agenzia per la protezione ambientale: da 15 a 30 milioni di euro.  Con una variazione di bilancio deliberata dalla Giunta regionale – ha ricordato ancora De Caprio – abbiamo anche previsto 500mila euro per il monitoraggio delle coste». Sul tavolo del confronto anche le problematiche legate alla depurazione e all’energia rinnovabile.

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DEPURAZIONE

«Sulla depurazione – ha proseguito l’assessore all’Ambiente – abbiamo chiesto che nel Recovery fund si preveda una progettazione per la separazione delle acque bianche da quelle nere, indirizzando finanziamenti direttamente alle amministrazioni comunali. A quattro anni di distanza, è stato riscontrato che la progettazione finanziata per uscire dalle procedure di infrazione dell’Unione europea era incompleta. Abbiamo perciò predisposto una exit strategy inviando a Roma un programma per accedere ai fondi strutturali di coesione e sviluppo, chiedendo 67 milioni di euro per integrare la progettazione. Con questi finanziamenti riusciremo a realizzare un cambiamento importante sulla depurazione della nostra regione, in direzione dell’innalzamento della qualità del mare e per favorire il turismo».

RINNOVABILI

«Nel campo dell’energia rinnovabile – ha specificato – abbiamo previsto investimenti pari a 2,4 milioni euro l’anno, triplicando così la tassazione sul grande invaso dell’idroelettrico. I fondi saranno veicolati sulla gestione del Parco marino e delle aree protette della regione con l’obiettivo di costituire un’agenzia di turismo naturalistico e archeologico del Mediterraneo. Vogliamo diventare comunità energetica rinnovabile, stabilendo punti di accumulo e distribuzione del carburante elettrico, che dovrà essere gestito dai Comuni.  I sindaci – ha concluso De Caprio – devono diventare i protagonisti delle politiche ambientali. Basta commissari. La Calabria è il fiore all’occhiello dell’Italia. E il nostro turismo dovrà diventare il catalizzatore del turismo del Mediterraneo».

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