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La strage nei luoghi di lavoro, in Calabria 31 morti in un anno “subito sicurezza”

Calabria

La strage nei luoghi di lavoro, in Calabria 31 morti in un anno “subito sicurezza”

Otre il 50% dei lavoratori risulta essere totalmente o parzialmente in nero. Serve un patto per la sicurezza sui luoghi di lavoro ancora di più in Calabria

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Lavoro sicurezza sindacati

LAMEZIA TERME (CZ) – Sono già 190 i morti per lavoro quest’anno in Italia, nonostante cinque miliardi di ore di lavoro in meno a causa della pandemia. Il dato è stato reso noto nella conferenza stampa organizzata, per fermare “la strage nei luoghi di lavoro”, dall’associazione regionale Slc Calabria costituita dalle Federazioni regionali Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil ed alla quale, tra gli altri, hanno anche preso parte i segretario regionali di Cgil, Cisl e Uil, Angelo Sposato, Tonino Russo e Santo Biondo. In Calabria “oltre il 50% dei lavoratori risulta essere in nero totalmente o parzialmente” e, come ricordato da Sposato, “esiste un caporalato anche nel settore edile” cui si aggiunge “una forte presenza della catena di appalti e sub appalti”.

Vogliamo mobilitare le coscienze di tutti perché 3 morti al giorno nel nostro Paese e 31 in Calabria in un anno chiedono rispetto” hanno detto i segretari generali di Cgil Calabria, Angelo Sposato, Cisl Calabria Tonino Russo, e Uil Calabria, Santo Biondo, nel corso della conferenza stampa. Da qui la richiesta di “una patente a punti” per le imprese in base alla quale le imprese che “non hanno regolarità salariale e di sicurezza non possono partecipare agli appalti”. Ecco perché, partendo dall’edilizia, per poi, toccare anche altri settori, i sindacati iniziano “questa battaglia – ha detto Biondo – affinché ci sia un protocollo nazionale sulla sicurezza e salute sui luoghi di lavoro che parta da cose concrete: più assunzioni di ispettori che verifichino che nei luoghi di lavoro siano applicate le norme di sicurezza, più medici di medicina del lavoro nelle Asp, rafforzamento della rappresentanza per la sicurezza dei lavorati all’interno con la creazione dei Rlst (rappresentanti lavoratori sicurezza territoriale)”. Quindi, la sollecitazione alla Regione Calabria affinché “si istituisca la commissione regionale per la sicurezza del lavoro, ferma da tanti anni“.

Di “dati allarmanti perché qui c’è tanto precariato”, ha parlato Russo che, tra le altre cose, ha puntato il dito sulla “mancanza di formazione” ritenendo “necessario un patto per la sicurezza sui luoghi di lavoro ancora di più in Calabria. In questo patto – ha aggiunto – bisogna coinvolgere anche la parte imprenditoriale in quanto serve tanta formazione perché attraverso di essa sia lavoratori che imprese siano messe nelle condizioni di conoscere bene la situazione”. Ufficializzata la designazione dei Rlst. Si tratta di Maria Antonietta Moricca, Cataldo Vitale e Spasimina Papasidero. Cgil, Cisl e Uil Calabria e le categorie degli edili hanno lanciato una serie di iniziative in Calabria sul tema della sicurezza stragi sui luoghi di lavoro, tra cui assemblee, mobilitazioni, e incontri istituzionali (il primo è giovedì 20 maggio con il presidente della Conferenza Episcopale Calabra, monsignor Vincenzo Bertolone).

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