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Rinascita Scott, era sfuggito all’arresto. Arrestato il latitante Agostino Papaianni

Calabria

Rinascita Scott, era sfuggito all’arresto. Arrestato il latitante Agostino Papaianni

La Squadra mobile di Catanzaro ha arrestato Agostino Papaianni sfuggito all’arresto il 19 dicembre 2019

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CATANZARO – Non era armato ma ben organizzato e in buona forma fisica Agostino Papaianni, di 70 anni, uno dei latitanti sfuggiti alla cattura nel corso del maxi blitz Rinascita-Scott del dicembre 2019 contro le cosche vibonesi. Gli agenti della Squadra mobile di Catanzaro che lo hanno catturato questa mattina. Papaianni, considerato a capo della ‘ndrina che controlla i territori da Capo Vaticano, a Coccorino, Joppolo, fino a Tropea, nel vibonese, si nascondeva in località Janò di Catanzaro almeno da aprile. L’arresto di Papanianni è il secondo che coinvolge un latitante di “Rinascita Scott” nel territorio del Catanzarese. A gennaio, nelle campagne di Maida, era toccato a Domenico Cracolici: “Questo evidenzia un legame tra i territori – ha spiegato Iadevaia – d’altronde sono storici i collegamenti tra le cosche vibonesi e crotonesi con la provincia di Catanzaro”. Il capo della Mobile ha anche reso noto che il proprietario dell’appartamento aveva la foto di un documento di identità risultato falso, ma non rinvenuto nella perquisizione. “Nonostante Papaianni fosse li da tempo – ha aggiunto Iadevaia – non c’era un contratto registrato, per cui bisognerà capire le responsabilità”. Il funzionario Belvedere, che ha diretto il blitz di stamattina, ha aggiunto: “E’ stata un’attività complessa, ma organizzata nei minimi particolari, chiudendo ogni via di fuga. Il blitz non è stato facile e ha portato all’impiego di diversi poliziotti, dal momento che l’appartamento è posizionato tra vicoletti pedonali e con un’ampia area verde alle spalle. Anche il procuratore Nicola Gratteri, è stato evidenziato, ha espresso la propria soddisfazione per l’arresto del latitante.

Si nascondeva a Catanzaro, nel quartiere Iano’

Agostino Papaianni, è stato detto nel corso della conferenza stampa che ha seguito la sua cattura, è stato anche coinvolto nel procedimento “Black Money” per associazione mafiosa. “L’abitazione in cui dimorava il latitante, attigua a un B&B – ha detto il capo della Squadra mobile Alfonso Iadevaia – si trova in luogo impervio, circondato da vicoletti pedonali, un’area verde e un dirupo. L’intervento ha reso necessario l’impiego di un ingente numero di uomini. Papaianni non ha opposto resistenza e ha ammesso le proprie generalità. Questo è il secondo latitante vibonese sfuggito all’operazione Rinascita-Scott che si nasconde nel Catanzarese. Già a gennaio era stato catturato Domenico Cracolici a Maida. Per un investigatore questa è la conferma di un collegamento tra territori ed è il simbolo di storiche alleanze tra la ‘ndrangheta di Vibo e quella di Crotone” che controlla il catanzarese. Il vice questore aggiunto Salvatore Costantino Belvedere ha spiegato che nel corso della cattura è stata eseguita una perquisizione a casa e nei luoghi limitrofi e sono stati trovati, nella disponibilità del latitante, giornali, cruciverba e libri.

Nel covo anche una piccola palestra

Inoltre la casa era dotata di una piccola palestra domestica con panche e bilanciere per aiutare il ricercato a fare movimento nonostante la reclusione forzata. Il questore di Catanzaro Mario Finocchiaro e Iadevaia hanno sottolineato la sinergia nel lavoro svolto in coordinamento con la Procura guidata da Nicola Gratteri e il lavoro degli agenti che sono riusciti a scovare una traccia della latitanza del capocosca da acquisizioni relative ad altri procedimenti. Piccoli particolari che hanno fatto nascere il sospetto della presenza di Papaianni in località Janò di Catanzaro. Adesso le indagini proseguono per scoprire chi ha favorito la latitanza dell’uomo. Da quello che è possibile apprendere al momento, Papaianni aveva stipulato ad aprile un contratto di affitto mai registrato dal proprietario che ha affermato che Papaianni si sarebbe registrato con un falso documento.

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