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Morirono cadendo con lo scooter per buca sull’asfalto, cinque indagati

Calabria

Morirono cadendo con lo scooter per buca sull’asfalto, cinque indagati

Tra gli indagati Giuseppe Grimoli, amministratore delegato del Consorzio stabile “Aurea” di Rende che stava eseguendo i lavori di rifacimento del manto stradale e della segnaletica

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Procura di Reggio Calabria 1

 

REGGIO CALABRIA – Chiuse le indagini per i funzionari del comune di Reggio Calabria e dell’Anas per la morte di Domenico Spinella e Maria Teresa Manto avvenuta il 2 novembre 2018 dopo una caduta dallo scooter per essere finiti in una buca. La Procura della Repubblica di Reggio ha notificato 5 avvisi di conclusione indagini nei confronti di funzionari del Comune di Reggio e dell’Anas.

I cinque sono indagati per omicidio colposo in relazione alla morte di Spinella e Manto dopo un incidente stradale avvenuto in via Nazionale a Pentimele, nella periferia nord della città dello Stretto. Il pm Alessandro Moffa ha notificato l’avviso a Giuseppe Grimoli, l’amministratore delegato del Consorzio stabile “Aurea” di Rende (Cs) che stava eseguendo i lavori di rifacimento del manto stradale e della segnaletica, al mobility manager del Comune Lorenzo Benestare, al coordinatore per la sicurezza dei lavori per conto dell’Anas Vincenzo Barillà, al responsabile area compartimentale dell’Anas Luigi Mupo e all’istruttore direttivo del comando di polizia municipale Salvatore Giuseppe Garofano.

Le vittime erano a bordo di uno scooter quando “incappavano – è scritto nel capo di imputazione – con la ruota anteriore in una buca profonda, insidiosa e in alcun modo segnalata”. Una buca che, secondo il pm, era presente da almeno cinque giorni e che Spinella e Manto non sono riusciti a evitare tanto che sono stati violentemente catapultati in aria per poi impattare rovinosamente al suolo con un prolungato trascinamento sul fondo stradale”. Impatto che si è rivelato fatale”.

Domenico Spinella e Maria Teresa Manto morirono in pochi minuti. Secondo la Procura, i cinque indagati con “imprudenza, imperizia, e negligenza” avrebbero abbandonato, “per diversi giorni il tratto stradale in precarie e pericolosissime condizioni” e “senza metterlo in sicurezza”. Nell’inchiesta è indagato anche il responsabile del procedimento e dei lavori per conto dell’Anas Carlo Muscatello che, secondo i pm, “concedeva in subappalto alla ditta ‘Sgromo costruzioni’, con sede a Maida, parte delle opere senza l’autorizzazione dell’autorità competente, in particolare simulando il subappalto con un contratto di cosiddetto ‘nolo a caldo’ di attrezzature per un valore di 50mila euro”.

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