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«Hanno ridotto il mare ad una gigantesca pattumiera». Esposto in Procura del Codacons

Calabria

«Hanno ridotto il mare ad una gigantesca pattumiera». Esposto in Procura del Codacons

Il tutto corredato da foto e video che testimoniano l’inquinamento marino al fine di chiedere una verifica di tutti i depuratori della costa

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COSENZA – «Addio bagno, tutti a riva ad ammirare uno spettacolo vergognosamente triste. Ora arriverà l’esperto di turno a spiegarci che si tratta di una normalissima fioritura dei carciofi di mare o dell’impollinazione dell’albero della cuccagna. Hanno ridotto il mare come una gigantesca pattumiera, per scaricare tutto ciò che i depuratori non riescono a depurare oltre a farlo diventare il terminale di tutti gli scarichi abusivi». Lo riferisce una nota del Codacons, a firma di Francesco Di Lieto.

«Guai a parlare di inquinamento»

«Una “buona pratica” che oggi è drammaticamente sotto gli occhi di tutti. Ma guai a parlare di inquinamento. Si correrebbe il rischio di indispettire l’assessore Orsomarso, i sindaci e le folte schiere di osannanti e disinteressati sostenitori. Per questo motivo – prosegue il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori – non volendo nasconderci dietro il “polline” o le “alghe”, e per non urtare la suscettibilità di molti portatori di fascia, le definiremo cicale. Anche se, a differenza di queste ultime, queste bizzarre bollicine non preannunciano una giornata particolarmente afosa, ma costituiscono un subliminale invito ad uscire dall’acqua e rimanere in attesa che passi presto a “nuttata”. In fondo le nostre “cicale” hanno un sapore mistico, al pari delle madonne piangenti. Come quelle che vediamo sorridenti in televisione, munite di fascia tricolore, salutare i bagnanti. Quelle che si alterano quando qualcuno denuncia e che si voltano dall’altra parte quando la cacca galleggia. Quelle che sostengono come sia meglio ignorare: suvvia solo d’estate si notano le cicale, d’inverno vige il principio “occhio non vede, cuore non duole”».

Il Codacons chiede l’intervento della Procura

«Cari Sindaci – insiste De Lieto – è ora di finirla con questi inviti all’omertà: denunciare non equivale a denigrare. Offende il territorio chi scarica le porcherie che oggi galleggiavano beatamente nelle acque del mare; offende il territorio chi chiude gli occhi sui depuratori inefficienti e sugli scarichi abusivi… non chi denuncia. E poiché non vogliamo andare a Iesolo o a Riccione, così come gentilmente ci invitavano a fare, quando si osa protestare, abbiamo deciso di chiedere l’intervento della Procura della Repubblica. L’associazione ha depositato questa mattina un esposto corredato da numerose foto e da un video, per chiedere una verifica delle condizioni di efficenza di tutti i depuratori della costa oltre ad una verifica circa la presenza di scarichi abusivi che distruggono le indubbie bellezze della nostra regione».

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