Area Urbana
Lettera a Franz Caruso “Cosenza 2050: noi ciechi, ma voi? Miopi al sociale”
La lettera indirizzata al sindaco di Cosenza, Franz Caruso di Roberto Crocco dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti
COSENZA – “Caro sindaco, come vicepresidente dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti della sezione provinciale di Cosenza, ma anzitutto come Roberto, portatore di una disabilità visiva, mi capita continuamente di confrontarmi con le rappresentanze politiche. Uno dei periodi più interessanti però, è quello che precede le tanto magmatiche e animate elezioni territoriali, sia locali che regionali. È singolare notare come – scrive Roberto – dalla presidenza dell’U.I.C.I. passino tutta una sequela di candidati di ogni colore politico, che, nel fare ossequiosamente presente di essere lì “non per chiedere il votoâ€, si dicono tutti, sempre, pronti ad ascoltare le nostre istanze; quelle – aggiungono – dei più fragili. Ed io credo alle loro parole. Certo, perché ascoltare in periodo elettorale è facile, agire, cambiare realmente il territorio è molto più difficile, richiede impegno e rispetto delle promesse”.
“Fra gli altri, mi sono trovato ad ascoltare anche il neo-sindaco Franz Caruso. E all’indomani della presentazione della Giunta Comunale non posso non paventare una certa preoccupazione. La “Giunta operaiaâ€, quella di rifondazione della città , non vede infatti la presenza delle delega alla Cultura e al Welfare. I settori, infatti, «saranno destinati ai consiglieri in modo da sfruttare tutte le forze di chi è speso nel progetto Cosenza 2050». La centralità di alcuni settori rispetto ad altri si evince proprio dall’assegnazione degli stessi alle persone di fiducia, competenti e in posizione apicale ed esecutiva di un progetto governativo. Pensare che dopo anni, al di là dei colori politici, l’assessorato al Welfare – e quello alla Cultura – non abbiano avuto la dignità istituzionale che meritavano, mi rammarica moltissimo, e, temo, rappresenti anche un segnale spiacevole alla popolazione. In un momento in cui, anche a causa della pandemia, certe disuguaglianze si sono esacerbate, è preoccupante pensare che queste non rappresentino una priorità per qualcuno. Cosenza e il suo territorio sono complessi, ma una vera rifondazione non può che passare proprio dalla cultura e dal rispetto della dignità umana, valori e obiettivi che motivano proprio l’azione degli assessorati al Welfare e alla Cultura”.
“Questo non vuole essere tanto un attacco al neo-sindaco – precisa Roberto Crocco – quanto un sentito invito a guardare oltre per rendere effettive le promesse di cambiamento – un’altra delle parole più pronunciate durante le competizioni elettorali. Io, sindaco, sono qui, pronto ad interfacciarmi con lei e a mettermi in gioco in prima persona per salvaguardare principi e valori imprescindibili in un’opera di rifondazione. Ora tocca a lei però passare dall’ascolto all’azione. Se la speranza è l’ultima a morire, noi allora siamo qui con lei, auspicando di non finire nel dimenticatoio degli ascoltati – ma non abbastanza”.



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