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‘A brevissimo i nuovi spazi del Pronto Soccorso e il primario. Avanti col piano assunzioni’

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‘A brevissimo i nuovi spazi del Pronto Soccorso e il primario. Avanti col piano assunzioni’

Così il commissario dell’AO Gianfranco Filippelli “Ondata covid? Riattivato subito tantissimi posti letto ma troppi accessi inappropriati che ingolfano il sistema. Pochi medici in pronto Soccorso? È un problema nazionale”

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COSENZA – In una lunga intervista rilasciata al nostro corrispondente Dario Rondinella, il commissario dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza Gianfranco Filippelli, fa il punto della situazione a poco meno di due mesi dal suo insediamento. Tanti i temi trattati dal commissario che spiega “dal mio insediamento ho trovato un’azienda in una situazione che definirei accartocciata su se stessa a cominciare dall’ospedale, con reparti chiusi e mancanza di personale, problemi noti a tutti. Ho cercato di velocizzare il più possibile soprattutto l’assunzione di nuovo personale. Devo dire che man mano sto riuscendo a reclutare sia nuovi infermieri che OSS ma soprattutto a bandire finalmente i concorsi per il personale medico”.

“Ufficio concorsi letteralmente bloccato, 3 anni persi per l’AO”

“La più grossa criticità di questa azienda – spiega Filippelli – è stata proprio quello di avere un ufficio concorsi assolutamente bloccato per carenza anche lì di personale. Sembra un paradosso ma purtroppo è così. E questo faceva si che non si portasse avanti nessuna procedura concorsuale. Questo ovviamente  – aggiunge – è un grave nocumento per l’azienda è ha fatto si che, forse, siano stati 3 anni persi per l’azienda ospedaliera. Il mio scopo è proprio quello di accelerare tutte le procedure e ma mano ci stiamo riuscendo”.

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“Medici e infermieri, pronto un nuovo piano assunzioni”

Per il Commissario AO di Cosenza “non è assolutamente vero che medici e infermieri non vogliano venire a lavorare da noi. La questione era proprio quello di andare a reperirli, ma non avendo una graduatoria nostra, che finalmente oggi abbiamo cominciato a stilare e dove ci sono 1.200 persone che vogliono venire, abbiamo dovuto attingere a graduatorie da altre aziende e c’era un po’ di ostruzionismo. Devo dire però che proprio l’Asp di Cosenza ci è venuta incontro e ci ha fornito un elenco nutrito e pian piano stiamo chiamando tutti. Stiamo cercando di adempiere all’obbligo che avevamo con il piano esenzionale vecchio – ha evidenziato ancora Filippelli – ma stiamo già preparando il nuovo”.

Pronto Soccorso “a brevissimo nuovi spazi per evitare pazienti accalcati”

Inevitabile non parlare della situazione di difficoltà che vive il Pronto Soccorso di Cosenza “in primis – spiega Filippelli – questa ondata anomala di Covid non ci aiuta per nulla. Avevo già stilato in modo urgente un cronoprogramma per migliorare da subito la situazione del pronto Soccorso che è esternamente carente dal punto di vista logistico. È un posto troppo piccolo per contenere una mole di pazienti che si riversa sull’Annunziata da tutta la provincia e non solo. Siamo finalmente in dirittura d’arrivo per la consegna dei nuovi spazi. Il genio civile ci ha dato il nulla osta proprio ieri e a brevissimo potremo finalmente aprire i nuovi ambienti che consentiranno non solo alle persone di non restare più accalcate in quel modo indecente, come ho potuto constatare in prima persona, ma anche una migliore distribuzione. Quello che ho visto con i miei occhi nelle mie visite mi ha veramente scioccato”.

Pochi medici in pronto Soccorso? Problema nazionale per i numeri chiusi

“Ma da cosentino e da potenziale utente – spiega il commissario – mi metto a disposizione per risolvere le problematiche logistiche e del personale. Sto mandando in continuazione in pronto soccorso OSS e infermieri. Più difficile, invece, trovare medici. Mi riferisco ai medici specializzati in medicina d’urgenza e di Pronto Soccorso. Ce ne sono pochissimi, ma questo è un capitolo grosso che riguarda tutto il Paese ma che si deve riaprire per capire ciò che non va nel sistema Italia a causa dei numeri chiusi di medicina e nelle specializzazione e ci porta ad avere queste carenze. E non è un discorso solo locale ma che colpisce tutta l’Italia. Anche il Veneto, che è una delle regioni più virtuose, ha difficoltà a reperire medici per il Pronto Soccorso.

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“A breve sarà nominato il Primario del pronto Soccorso”

“Spesso – spiega Ancora Filippelli – siamo costretti a ricorrere ad artifizi, orari aggiuntivi o chiedere personalmente piacere ai medici di poter dare una mano a lavorare in Pronto Soccorso. È veramente dura, però posso dare già da una notizia e dire che finalmente è in dirittura d’arrivo anche il concorso per nominare il primario di Pronto Soccorso. Non posso essere io come direzione strategia ad andarmi a preoccupare dei problemi che ci sono in Pronto Soccorso, ma ci deve essere un primario che, a pieno titolo, dovrà organizzare e gestire il reparto che finora era del tutto inesistente. Fino ad oggi c’è stata una dottoressa facente funzioni che sta lavorando molto bene, ma non è la stessa cosa di avere la figura del primario”.

Nuovo ondata covid “aperti reparti e attivati nuovi posti letto

A conclusione dell’intervista il commissario AO ha anche fatto il punto sulla pandemia dopo la nuova ondata covid che ha portato ad un deciso aumento di ricoveri nelle strutture sanitarie “in queste ultime due settimane stiamo affrontando un’emergenza inaspettata anche in termini di numeri. L’accesso al pronto soccorso è notevole, ma da subito abbiamo riattivato tantissimi posti letto in concerto tra azienda ospedaliera e azienda sanitaria provinciale. Abbiamo riaperto i reparti covid di Cetraro e Rossano, ma anche quello di Rogliano. In questo modo – spiega il commissario –  abbiamo cercato di affrontare questa nuova ondata e c’è anche un lavoro molto importante che si sta cercando di fare anche in Pronto Soccorso. Mancando molti presidi territoriali l’utenza si riversa al pronto soccorso dell’Annunziata, ma così non va bene”.

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“Troppi accessi inappropriati al pronto soccorso”

“Abbiamo tantissimi accessi inappropriati anche per pazienti covid che ingolfano il sistema. Per questo  – evidenzia Filippelli – è stata allestita una task force con internisti e medici di altri reparti che vanno a valutare chi realmente ha la necessità di entrare in pronto soccorso, chi deve essere ricoverato nei reparti e chi invece può tornare a casa. Ci sono i servizi di infermieristica domiciliare per le cure degli ex Usca (oggi si chiamano Uca) che funzionano ancora a domicilio, c’è la rete dei medici di base, che devono prendere la loro responsabilità ma che ringrazio per il lavoro che stanno facendo e c’è la rete delle guardie mediche. Non capisco perché tante persone, prese forse dal panico si rivolgono al pronto soccorso in modo inappropriato creando disservizi. Ho dato ordine di ordinare nuove sedie e rotelle e ci sono state consegnate 40 nuove barelle. Ma non ci fermiamo qui. Abbiamo continue interlocuzioni con il dipartimento salute della Regione e il commissario Occhiuto e fare al meglio tutto quello che è possibile.

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