Provincia
Restituiti ad un 60enne di Acri oltre 30mila euro. Il sequestro dopo una perquisizione
Il denaro, sequestrato e poi confiscato, era stata rinvenuto in contanti durante una perquisizione. Recepita la non applicabilità dell’istituto della confisca
COSENZA – Il GIP del Tribunale di Cosenza, Dott.ssa Letizia Benigno, in totale accoglimento dell’opposizione presentata dagli avvocati Pierluigi Pugliese e Nicola Feraudo, del Foro di Cosenza, per conto di un sessantenne di Acri, a seguito di rinvio dalla Corte Suprema di Cassazione, ha decretato la restituzione, in favore dello stesso, di una somma, superiore a 32.000 euro. Somma in precedenza sequestrata e, poi, confiscata, rinvenuta, in contanti, al momento di una perquisizione antidroga operata dai Carabinieri, recependo il motivo principale addotto, vale a dire la non applicabilità dell’istituto della confisca nel caso in cui l’originaria imputazione, di cui all’art. 73 – 1° comma- D.P.R. 30990, venga riqualificata nell’autonoma ipotesi di reato prevista dal 5° comma della stessa norma ( cd. ” lieve entità ).
Già il Tribunale del Riesame di Cosenza aveva disposto il dissequestro di ulteriori 33.000 euro. Gli avvocati Pierluigi Pugliese e Nicola Feraudo avevano dimostrato, per tabulas, la lecita provenienza della somma. Il provvedimento notificato oggi, recepisce, su sollecitazione dei difensori, la modifica normativa che rende inapplicabile l’istituto della confisca laddove ricorra l’autonoma fattispecie di reato di cui al 5° comma del Testo sulla Droga.




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