Calabria
Truffa delle case vacanze inesistenti: da Tropea a Cortina “fittate” a ignari turisti. Arrestato
Un vero e proprio truffatore seriale autore di almeno una ventina di casi commessi ai danni di ignare persone in tutta Italia
VIBO VALENTIA – I carabinieri, coordinati dal Procuratore della Repubblica Camillo Falvo, hanno arrestato e tradotto in 1carcere un pregiudicato vibonese di 40 anni, ritenuto il presunto autore di una truffa delle case vacanze. Sarebbero almeno 20 le frodi effettuat ai danni di ignari turisti, per un totale di 28.000 euro circa. Si tratta di truffe commesse fra il 2018 e il 2022. Le vittime erano persone residenti in diverse regioni italiane. Un modus operandi truffaldino che prevedeva prima l’inserzione sulla rete e sui portali del settore, con offerte allettanti per case vacanza a Tropea e Cortina d’Ampezzo. Case che nella realtà non esistevano.
Truffa delle case vacanze: la finta inserzione e il versamento della caparra
Le persone che cadevano nella truffa delle case vacanze visionavano l’offerta e, interessate e allettate dalla proposta, contattavano l’inserzionista al telefono. Qui il truffatore si faceva versare una caparra su alcuni conti correnti a lui riconducibili per bloccare l’immobile. Addirittura, in alcuni casi, l’uomo avrebbe stipulato dei falsi contratti di locazione. Alla fine però, i potenziali affittuari degli immobili che arrivavano sul posto per trascorrere la loro vacanza da sogno, trovavano l’amara sospresa.
Nessun alloggio pubblicizzato ad aspettarli e neanche il locatore che risultava irreperibile. Grazie alavoro certosino della Procura e delle forze di polizia, tutte le denunce sono state riunite in un unico procedimento, al fine di fare emergere l’estrema gravità delle violazioni che, se trattate singolarmente, non avrebbero potuto raggiungere una soglia tale di pericolo da giustificare la provazione della libertà personale del presunto colpevole. Ma le indagini degli inquirenti non si ferma e proseguirà par accertare l’eventuale coinvolgimento in ulteriori analoghi fatti.
Prenotazioni di viaggi e alloggi figurano fra le cinque attività digitali che gli italiani ritengono a più alto rischio per la sicurezza dei propri dati personali. La tendenza di organizzare in totale autonomia le vacanze, purtroppo, attira l’attenzione dei malintenzionati.



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