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Bancarotta fraudolenta, estorsioni, violenza e minacce. Eseguite 23 misure cautelari

Italia

Bancarotta fraudolenta, estorsioni, violenza e minacce. Eseguite 23 misure cautelari

L’operazione ha visto impegnati un centinaio di militari di Bologna, in collaborazione con il personale di Milano, Forlì-Cesena, Reggio Calabria, Vibo Valentia e Chieti

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BOLOGNA – L’operazione della Guardia di finanza è scattata questa mattina per l’esecuzione di 23 misure cautelari nei confronti di altrettanti soggetti indagati per bancarotta fraudolenta, estorsioni, violenza e minacce. Le persone raggiunte dalla misura sono ritenute legate alla ‘ndrangheta e in particolare ai Piromalli di Gioia Tauro e ai Mancuso di Limbadi. Nell’ambito dell’operazione è stato sequestrato un patrimonio da 30 milioni di euro tra conti correnti, beni immobili e quote societarie.

Un centinaio i militari del Comando Provinciale di Bologna che, in collaborazione con il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza e con l’ausilio di personale dei Comandi Provinciali di Milano, Forlì-Cesena, Reggio-Calabria, Vibo Valentia e Chieti, hanno eseguito le misure cautelari.

Tra gli arrestati anche un candidato alle elezioni 

C’è anche Francesco Patamia, presidente e fondatore del partito “Europei Liberali” e candidato alla Camera nelle ultime elezioni con la lista “Noi moderati” di Maurizio Lupi nel collegio di Piacenza, tra le persone coinvolte nell’inchiesta della Dda di Bologna. Patamia è stato arrestato e si trova in carcere, così come il padre Rocco.

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