Italia
Meloni: «Reddito? Sfida è dare un lavoro. Covid, controlli e non privazioni delle libertà»
Il presidente del Consiglio «Una manovra approvata in ristretteze economiche. Scelto di spostare le risorse pensando al futuro, ai giovani e alle imprese»
ROMA – “Mi fido dei miei alleati. I dibattiti sono naturali in un Governo guidato da più partiti, ma per me contano i fatti. Abbiamo approvato una legge di bilancio che non era facile con il poco tempo a disposizione”. Così Giorgia Meloni nella conferenza stampa di fine anno con i giornalisti mentre il Senato dava il via libera alla legge di bilancio 2023. “Una manovra politica – ha spiegato la Meloni – che lasciava poco spazio di movimento con la gran parte delle risorse investite sul caro bollette.
Una legge di bilancio siffatta è stata approvata alla Camera in un’ora. Abbiamo messo in campo tutte le risorse che avevamo. Siamo in una situazione di grande emergenza. Abbiamo una realtà in cui le risorse energetiche erodono qualcosa come 5 miliardi al mese e abbiamo lavorato con ristrettezze economiche. La priorità restano i saldi di bilanci. Questa è una manovra dove abbiamo scelto di spostare le risorse pensando al futuro, ai giovani e alle imprese. La volontà è di mantenere scadenze e impegni. Trovo un clima assolutamente positivo nella maggioranza. Questa è una manovra di chiara volontà politica. Sono contenta che l’Italia sia riuscita a raggiungere tutti e 55 gli obiettivi previsti dal PNNR per richiedere la tranche di 19 miliardi di euro. Quando siamo arrivati erano stati conseguiti 25 obiettivi su 55, quindi abbiamo lavorato per terminare gli altri 30. Direi che questa staffetta ha funzionato e ora occorre trasformare gli obiettivi in cantieri. Abbiamo oltre 120 miliardi di investimenti di operare pubbliche. Stiamo avendo un’interlocuzione con l’Unione europea”.
Lotta al Covid. Privazione delle libertà non funzionano
Si parla sella situazione covid dopo l’esplosione di casi in Cina e il tampone obbligatorio per chi arriva dal Paese asiatico disposto ieri dal Ministro della Salute. “In Italia l’incidenza dei casi era sotto controllo. Ci siamo mossi immediatamente – ha detto la Meloni – come fatto in passato per quello che sta accadendo in Cina e abbiamo disposto il tampone per chiunque arrivi dalla Cina. Misura che resta inefficace se non viene però attuata a livello europeo. Pensiamo ai voli che arrivano facendo scalo. Ci auspichiamo che l’Unione Europea voglia operare in questo senso. Abbiamo necessità di capire se quello che arriva dalla Cina sia qualcosa di già visto o no. Siamo sequenziando 30 casi, 15 sono già varianti omicron. Ci muoviamo in base a quello che dovremo affrontare. La soluzione per me sono i controlli (tamponi e mascherine). La privazione delle libertà che abbiamo attuato in passato non mi pare abbia dato risposte adeguate, come accaduto in Cina. Oggi la situazione in Italia è abbastanza sotto controllo. Stiamo monitorando tutto”.
Occupazione e Reddito di cittadinanza
Sul tema del lavoro la Meloni è chiara “occorre creare condizioni per migliorare la qualità del lavoro in Italia ed è materia che riguarda la crescita. Occorre mettere le persone in condizione di assumere. E questo sui fa quando l’economia è libera di operare e quando un Governo fa del suo meglio per creare ricchezza. Non è sempre quello che l’Italia ha fatto. Si è lavorato negli ultimi anni più con un limite che con uno stimolo a creare ricchezza. La povertà non si può abbattere per decreto. Lo Stato non crea lavoro ma le aziende. Lo Stato quello che può fare è mettere nelle condizioni le persone di creare nuovi posti di lavoro. Ci stiamo muovendo esattamente in questo senso: togliere cavilli e vincoli, dare dei segnali sulla tassazione su nuova occupazione. Dobbiamo fare attenzione a un mercato del lavoro che è profondamente cambiato. È un tempo in cui ci sono lavoratori che hanno esigenze diverse. Penso ai famosi Vaucher. In Italia l’eccessiva rigidità ha portato ad un aumento del lavoro sommerso. Diversificare i contratti e fare controlli maggiori ed evitare frodi”.
Congruità? Serve la volontà di lavorare
“Ci siamo presi sette mesi per i percettori di reddito che non hanno figli a carico e per gli under 60. Riconosciamo sette mesi di copertura perché accettiamo la sfida di trovare un posto di lavoro. Mentre spendevamo miliardi di euro per persone che erano in grado di lavorare, l’Italia non spendeva 8 miliardi del fondo europeo dedicato alla formazione. Immagino in meccanismo nel quale quando ci si reca in un CPI quel soggetto sia in grado di indicarmi dove viene chiesto lavoro e chi mi formerà per quel lavoro. Tutto può funzionare affiche ci sia sempre la volontà di lavorare. Indubbio – ha detto ancora la Premier – che nessuno deve sottopagare o sfruttare. Ma il tema è quello della congruità, ovvero le persone che non accettano il lavoro perchè non è all’altezza dei loro studi e delle aspettative. Tutti vorremmo fare il lavoro dei nostri sogni, ma questo non capita a tutti. Se io non accetto un lavoro dignitoso, pagato adeguatamente e voglio stare a casa sono libero di farlo. Ma nessuno può pretendere di essere assistito dallo Stato. Dobbiamo lavorare meglio per formare informare i giovani per capire quelli siano gli studi che ti danno più opportunità di lavoro. Per parte non c’è lavoro, per parte non si trovano i lavoratori perché i giovani non sono formati. Mettiti in gioco e avrai le tue soddisfazioni”.



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