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Il fascista gay che salvò l’ebreo
COSENZA – “Ho impiegato anni a scoprire la storia di Paolo Furgiuele, originario di Cosenza, nativo di Castrovillari, fascista, omosessuale, impiegato al
dazio, che ospito’ a casa un ebreo, lo nascose per un anno facendolo sfuggire all’internamento nel lager di Ferramonti: credo sia giusto farne un libro e anche una piece teatrale”. Lo afferma il giornalista Mario Campanella, che sta scrivendo il teso di “La razza umana”, il libro che sara’ pubblicato nel corso di quest’anno, “in coincidenza – dice – con il 75mo anniversario dell’introduzione delle leggi razziali. Sette anni fa un amico che vive nei pressi dell’area di Tarsia , dove sorse il lager, mi parlo’ di questa storia che gli era stata raccontata dal nonno rientrato dalla guerra in Russia . Insieme a lui ho cercato documenti” – dice Campanella – “ma non ne ho trovati, sia perche’ alcune carte dell’epoca andarono distrutte, sia perche’ il dazio venne trasformato successivamente e tante indicazioni e notizie sottratte all’Archivio di Stato.
Solo alcuni mesi fa ho avuto notizie certe” – prosegue il giornalista alla sua quinta opera editoriale – “dell’esistenza di quest’uomo , figlio unico, ricco di famiglia , militante convinto del Pnf ed omosessuale. E’ una storia bellissima perche’ profondamente italiana e piena di belle contraddizioni : il fascista che ospita l’ebreo, ma anche l’omosessuale che e’ costretto a vivere nel silenzio la sua condizione, quasi da non praticante”. L’ebreo – spiega il giornalista – era un ragazzo di madre italiana , greco, che si rifugio’ in Calabria nel 1943 : fu ospitato , ma su queste cose non ho avuto certezze , all’incirca per un anno da Furgiuele, il tempo utile per scampare a Ferramonti.
“Il ragazzo torno’ a Tarsia tre anni dopo la guerra , con una giovane moglie e un figlio di pochi mesi “- prosegue il giornalista -” per ringraziare Paolo e, secondo i racconti dei superstiti, non torno’ mai piu’. Non sono riuscito a trovare la tomba di Paolo Furgiuele. Dalle poche notizie, sarebbe nato intorno ai primi del 900, ne’ a Cosenza, ne’ a Castrovillari, ne’ a Tarsia: di lui si sa che dopo l’amnistia Togliatti riprese il posto di lavoro e si trasferi’ a Roma agli inizi degli anni Sessanta . Penso che sia una storia commovente proprio per il minimalismo e l’assenza di enfasi . Un altro aspetto interessante e’ che Furgiuele amava il ballo , praticato insieme ad un famoso cameriere degli anni ’40 dello storico caffe’ Renzelli di Cosenza, anche lui omosessuale.
Ho parlato con Maria Rosaria Alessandra Bianco di Maros agenzia teatrale che raggruppa diversi artisti meridionali teatrali – conclude Campanella – e contiamo anche di farne una rappresentazione teatrale. Il titolo, ” la razza umana” e’ un richiamo subliminale non solo allo spirito solidaristico che superava le folli divisioni razziali – dice Campanella – ma anche al concetto di arianesimo che fu il substrato ideologico dal quale scaturirono le leggi razziali”.



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